Rendo pubblica una corrispondenza privata che credo possa tornare utile a molti.
Caro
Alberto,
come
promesso nel nostro ultimo incontro mi trovo a scriverti per darti l’evidenza
delle mie perplessità in merito, non tanto alla persona di Luca Di Tolve – LDT (non
leggo nel fondo dei cuori), quanto al personaggio pubblico che si è andato
costruendo in questi anni, alterando intenzionalmente la verità con un
obbiettivo ben preciso. Scrivo contro voglia e lo faccio solo perché
sollecitato da un amico. Preferirei molto più continuare a tacere su questa
triste vicenda di cui il tempo saprà adeguatamente fare giustizia. Il
Personaggio LDT infatti si nutre anche delle critiche che gli vengono rivolte.
Queste gli consentono di assumere il ruolo del perseguitato[1] e finiscono per
guadagnargli la simpatia di chi, altrimenti, lo avrebbe semplicemente ignorato
o avrebbe potuto constatare quelle contraddizioni, che a me sembrano così
evidenti, anche solo ascoltando o leggendo le sue stesse parole.
Sebbene il discorso di LDT col tempo si sia rivolto sempre più quasi esclusivamente ad un pubblico non omosessuale, mi resta tuttavia l’amarezza per quelle poche persone con Attrazione per lo Stesso Sesso che, pensando in buona fede di trovare in lui delle facili risposte ai propri turbamenti, rischiano poi di andare incontro ad una molto probabile quanto drammatica disillusione, con tutte le conseguenze che questo può comportare (vedi quanto detto al § V.5). Ritengo un dovere di carità fraterna quello di condividere, almeno con te che me lo chiedi espressamente, la presa di coscienza maturata nel tempo.
Sebbene il discorso di LDT col tempo si sia rivolto sempre più quasi esclusivamente ad un pubblico non omosessuale, mi resta tuttavia l’amarezza per quelle poche persone con Attrazione per lo Stesso Sesso che, pensando in buona fede di trovare in lui delle facili risposte ai propri turbamenti, rischiano poi di andare incontro ad una molto probabile quanto drammatica disillusione, con tutte le conseguenze che questo può comportare (vedi quanto detto al § V.5). Ritengo un dovere di carità fraterna quello di condividere, almeno con te che me lo chiedi espressamente, la presa di coscienza maturata nel tempo.
No,
non ho intenzione di rivelare segreti o conversazioni private. Quello di cui ti
parlerò è di pubblico dominio, è sufficiente aprire gli occhi, guardare la realtà e tirare le somme.
Vorrei
che mi accompagnassi in queste riflessioni che noi possiamo fare da una
posizione privilegiata, in quanto persone con Attrazione per lo Stesso Sesso a conoscenza diretta dei fatti, senza
animosità o atteggiamenti pregiudiziali ma solo desiderosi di fare, ancora una
volta, verità nelle nostre vite. Entrambi abbiamo conosciuto LDT e sua moglie
Terry. Abbiamo frequentato, in varia misura, i “corsi” organizzati dal Gruppo Lot di LDT e ci
siamo sentiti parte di quel clima. Gli riconosciamo di aver proposto con coraggio - almeno apparentemente - un’alternativa allo stile di vita gay, in un momento di silenzio generale. Riteniamo che un cambiamento di orientamento
sessuale sia eventualmente possibile e che sia lecito poter scegliere liberamente di
ricorrere ad una terapia professionale per ottenerlo. Contestiamo le organizzazioni che
promuovono uno stile di vita edonista e deresponsabilizzato. Condividiamo
(almeno idealmente) la battaglia per la promozione del matrimonio tradizionale
e per la libertà di esprimere la propria opinione sulla questione
dell’omosessualità, nel rispetto della dignità fondamentale di ciascun essere
umano, e soprattutto viviamo un percorso di fede.
Provo ad organizzare il mio pensiero partendo dalle fonti dirette ovvero il libro, le conferenze e le interviste rilasciate da LDT e suddividendo la materia in base a quello che dice di sé (Parte I), del mondo omosessuale (Parte II),dell’omosessualità (Parte III), della sua “missione” (Parte IV) e della sua proposta (Parte V), quindi proverò a trarre delle conclusioni.
Parte I – La storia di
Luca
1. “Presidente di Arcigay
Milano”[2]: si tratta di un’affermazione che LDT
continua a diffondere, con alcune varianti (“vicepresidente”[3],
“nel direttivo provinciale di Arcigay Milano” [4],
“al fianco del presidente dell'Arcigay di Milano”[5] etc), nonostante non sia in grado di esibire alcuna prova di un suo
coinvolgimento nella direzione di quello che una volta si chiamava CIG (Centro
d’iniziativa Gay) e solo più recentemente (2006) è diventato il Comitato
provinciale Arcigay Milano[6].
Da
un’analisi delle informazioni riportate, sebbene in modo vago e poco
consequenziale, nel suo libro[7] si deduce che, in base
ad una stima per eccesso[8], gli anni di presunta
attività in Arcigay Milano potrebbero rientrare nell’arco cronologico 1990-1996
(dall’elezione a “Mr. Gay” fino alla diagnosi di Hiv), anni che coincidono con
le presidenze di Marco Melissari (1989-1993), Luca Amato (1994-1995), Paolo
Besana (1995-1996): del signor Di Tolve non v’è traccia[9].
2. Mister gay
LDT
vorrebbe far credere[10] di essere stato eletto
“Mister gay” nella prima edizione dell’omonimo concorso nazionale nel 1990. In
realtà la manifestazione si svolge solo
a partire dal 1997[11] e LDT avrebbe conseguito
il titolo durante una festa in una discoteca milanese[12], praticamente una cosa
tra amici molto lontana dalla visibilità e rilevanza del vero concorso.
3. Il Luca della canzone
di Povia
Il
cantante Giuseppe Povia ha presentato al Festival di Sanremo del 2009 la
canzone di successo “Luca era gay”. LDT, ravvisando una certa somiglianza tra
la sua vicenda e quella
del suo omonimo, protagonista della canzone, coglie
l’occasione al volo e afferma di essere lui il Luca della canzone[13], salvo poi essere costretto
a smentirsi[14].
In seguito dichiara: “Io ho cercato in qualche modo di seguire l’onda, mica sono stupido”[15], ma questa “furbizia” non
è piaciuta all’ufficio stampa del cantante che ha smentito categoricamente la circostanza
diffidando[16] Luca Di Tolve nei
seguenti termini:
“Con la presente ribadiamo in maniera ufficiale che il Luca
della canzone di Povia “Luca era gay” non
è Luca Di Tolve. Pertanto, la storia del personaggio in questione, non è in
alcun modo riconducibile al pezzo del cantautore e la storia della canzone non
è ispirata al Sig. di Tolve. Siamo stanchi di dover ancora, dopo due anni, star
dietro a tutti coloro che sull’onda del successo dell’artista, cercano spazio
per sé, diffondendo notizie false e millantatorie.”[17]
Questo non ferma LDT
che continua a giocare sull’equivoco, arrivando a considerare questa
coincidenza come un segno del “compito” che avrebbe ricevuto[18].
Copertina
del DVD della conferenza di Roberto Marchesini "OMOSESSUALITA'. Nessuno
nasce gay! con la testimonianza di Luca Di Tolve da cui è nata la canzone "Luca era gay" di Povia" del Centro culturale Amici del Timone di Staggia Senese
4. Novizio carmelitano
LDT
riferisce nel suo libro[19] di aver pensato alla
vita religiosa e di essere stato accolto come novizio nel convento carmelitano di
Concesa dal superiore p. Ferdinando, e solo in seguito ad un riscontro negativo
in tal senso avrebbe poi scelto di sposarsi. Ma al convento di Concesa non c’è
mai stato un p. Ferdinando, tantomeno il priore che in quel periodo si chiamava
p. Filippo Bettati (2002-2005) e quindi p. Teresio Raiteri (2005-2008), né
risulta che Di Tolve li abbia mai fatto neanche il noviziato.
5. La malattia, quella
vera
Quando
LDT si scopre sieropositivo va incontro ad un importante momento di crisi che
diventa occasione per confrontarsi con le “questioni psicologiche”[20] fino a condurlo nel tempo
ad una svolta nella sua vita. Traspare inoltre, tra i motivi di allontanamento
dall’ambiente gay, un certo profondo risentimento che giustificherebbe anche il
riferimento ossessivo all’Arcigay, quasi fosse la totalità della realtà gay in
Italia[21]. Dice di essere restato
segnato profondamente da quest’esperienza e di aver provato il senso
dell’abbandono. Difronte a questa situazione tragica LDT
assume ancora una volta un atteggiamento deresponsabilizzante: la colpa
è sempre della famiglia, degli psicologi, della cultura dominante, delle lobby
gay, anche quando lui, sieropositivo, continua ad avere rapporti a rischio
d’infezione per sei anni. Neanche una parola di rammarico per quanto fatto e
invece torna a puntare il dito contro le associazioni gay, che lo avrebbero tranquillizzato
sul suo comportamento[22], ma sembra ignorare del
tutto l’esperienza dell’Associazione Solidarietà Aids (ASA), che aveva sede
negli stessi locali[23] e che forse avrebbe
potuto aiutarlo a dare un senso alla sua malattia.
6. Le frequentazioni con
l’estrema destra
LDT
si vanta dell’amicizia con Marco Invernizzi, esponente del movimento politico
di estrema destra Alleanza cattolica[24], trova calorosa accoglienza
sul sito del Centro culturale Amici del Timone di Staggia Senese[25], viene intervistato
dall’agenzia di stampa Corrispondenza Romana che fa capo alla Fondazione
Lepanto di Roberto de Mattei[26] e non disdegna di
tenere una conferenza a Rimini organizzata per lui dai Lefebvriani[27] che gli dedicano sulla
loro rivista anche un articolo dal titolo eloquente a firma di Carlo
Manetti: Le ragioni del volto violento
dell’omosessualismo. Dall’omosessualità si può e si deve guarire. La vicenda
personale del signor Luca Di Tolve ex omosessuale perseguitato dai suoi ex
sodali offre l’opportunità di riflettere sulle cause dell’attacco violento alla
natura umana portato dall’omosessualismo militante[28].
Parte II – Il mondo
omosessuale
LDT
quando tratta del mondo omosessuale non si rivolge a noi ma vorrebbe parlare di
noi a chi omosessuale non è. La ricostruzione che fa è sicuramente parziale, unidimensionale,
ricca di generalizzazioni, luoghi comuni[29] ed ingenuità, a tratti perfino
caricaturale[30].
Si potrebbe pensare che questo sia dovuto al fatto che trattandosi di una
testimonianza riporta solo ciò che l’autore avrebbe vissuto in prima persona
molti anni fa. In realtà è lui stesso ad ammettere che si tratta del frutto di
una ricerca fatta a tavolino[31], durata cinque anni e
mezzo[32], ispirata - tra gli
altri[33] - da Marco
Invernizzi, esponente del movimento politico di estrema destra Alleanza cattolica[34]. L’apporto fornito da
questi collaboratori può spiegare anche i frequenti riferimenti ad un presunto
complotto satanico e massonico[35] contro la tradizione[36].
Ecco
un breve carrellata delle “ingenuità” che appaiono ad una prima lettura:
confonde coming out ed outing considerandoli sinonimi[37]; troviamo cruising
scritto con la y “cruysing” e fetish con una c in più “fetisch” a testimoniare,
se non una scarsa dimestichezza con questi ambienti, almeno con il linguaggio
ad essi proprio[38];
descrive le dark room come luoghi dove “vengono anche proiettati films o
cortometraggi pornografici”[39] (ma non erano
“dark”?); fa riferimento al locale romano “Il diavolo dentro” che però non può
aver frequentato nella vita da omosessuale attivo, almeno stando alle sue parole,
in quanto è aperto solo dal 2004[40] e forse viene citato solo
per il nome, che viene sfruttato per avvalorare l’idea del “complotto
satanico” e demonizzare così il mondo gay.
Ma
le affermazioni più curiose e colorite sono:
Bandiera della Pace |
- circa l’origine del termine “drag queen” che significherebbe “regina drago”[41], quando “drag”, secondo un etimologia più attendibile, deriverebbe dal termine usato nel gergo della Londra gay degli anni Sessanta (palare/palari)[42] per indicare i vestiti[43];
- nel raccontare la storia della bandiera rainbow del movimento per i “diritti omosessuali”[44] LDT finisce per fare confusione con quella della pace. Nella bandiera rainbow l’ordine dei colori, come dice il nome stesso, segue quello dell’arcobaleno e non c’è, come vorrebbe LDT, alcuna inversione (come in quella della pace) o “marchio diabolico” ne occorre ricorrere ad una strana teoria esoterica per spiegare un pervertimento di colori che semplicemente non esiste[45].
Bandiera rainbow |
Parte III –
L’omosessualità e la guarigione
1. L’idea che LDT ha dell’omosessualità
oscilla tra la possessione diabolica[46] e una forma di
dipendenza[47],
scrive che “un effluvio misterioso dall’oscuro
potere […] lo fa pascere negli spasimi della dipendenza” e che la sua “vicenda
ne è la prova”[48]. Cerca di trarsi
d’impaccio dalle critiche affermando, in modo contraddittorio, che “l’omosessualità
non una è malattia”[49] ma non considera che il
comportamento dipendente è esso stesso un comportamento patologico, tant’è che
giunge ad affermare “adesso, finalmente, sono guarito”[50].
Questa concezione dell’omosessualità è
prossima a quella del fondamentalismo protestante ed è contraria a quella
cattolica che nella persona distingue inclinazione e comportamento, il primo di
origine incerta il secondo libero e responsabile ma da valutarsi caso per caso.
Questo non significa dire che una persona con attrazione per lo stesso sesso
non possa essere eventualmente posseduta o sviluppare un comportamento
dipendente quanto piuttosto che questi elementi non costituiscono l’essenza
dell’omosessualità, così come una persona omosessuale può avere il raffreddore
ma questo non è l’essenza della sua inclinazione/comportamento omosessuale.
2. LDT racconta di una “guarigione
totale”[51] consistente
nel “crollo totale delle pulsioni omosessuali”[52] e nel
completo riorientamento sessuale[53], dovuta alla
“terapia riparativa del professor Nicolosi”[54], a padre Pio
e alla Madonna (rigorosamente di Medjugorje) ma anche al gruppo evangelico
Living Waters[55]. Guarigione
miracolosa che sarebbe avvenuta, a seconda delle versioni: istantaneamente,
dopo tre mesi o dopo un anno, salvo il riapparire delle pulsioni nei momenti di
stress![56].
Al di là della contraddizione e della
confusione cronologica non si riesce a distinguere la presunta guarigione
terapeutica dal miracolo o dall’esorcismo, il che gioca a vantaggio del
personaggio che così può presentarsi a seconda delle circostanze come il poster
boy della terapia riparativa (secondo la sua personale interpretazione), il
miracolato di Medjugorje, come “Luca fuggito da Satana”[57] o tutte e
tre le cose insieme.
Parte IV – La chiamata
LDT
appare come un fenomeno di tipo mistico-religioso,
fatto che gli consente di sfuggire ad una valutazione razionale grazie alla
“copertura sovrannaturale”. D’altronde qual è il cattolico che non crede alla
possibilità di un miracolo, specialmente se questo avviene in un contesto di
misticismo fuori controllo, come purtroppo spesso è quello legato al “fenomeno
di Medjugorje”. Conscio di questo LDT racconta con ricchezza di particolari dei
suoi fenomeni mistici[58] a Medjugorje, della
visione della Madonna e di p. Pio, tutte affermazioni gratuite e non supportate
da fatti oggettivi come anche quelle relative alla sua “guarigione” e - come
vedremo - ai risultati della sua “missione”.
In
questa terra di nessuno, dove nulla è contestabile e tutto si regge sul carisma
e la presunta autorità morale di chi parla, ecco allora che LDT dichiara di
aver ricevuto un compito[59], una missione[60], una chiamata[61] direttamente da Gesù “ad
essere l’antidoto per questi ragazzi”[62] e chiede solo di poter affermare quello che crede: “Io stesso
ne sono la prova vivente”[63], “è possibile uscire dall’omosessualità”[64].
Sembra
quasi un ruolo messianico, con Mosè fuori dall’Egitto e l’Arcigay sommersa nel
Mar Rosso. Detto così può sembrare una battuta, eppure io credo che proprio qui
sia la chiave di volta per comprendere il personaggio LDT, il suo carisma, la
sua forte convinzione personale, la disinvoltura con cui falsifica la realtà e
manipola le persone pur di compiere quella che crede essere – in buona fede (?)
- la sua missione ispirata da Dio.
Parte V – La proposta
1. A Medjugorje LDT trova un’alleata
preziosa in colei che diventerà sua moglie, scrive infatti: “Terry si disse
pronta a sostenermi nel progetto di aiutare le persone che si sentono vittime
di una sessualità disordinata”[65] e così - col sostegno
del movimento politico Alleanza Cattolica[66] - fondano
l’associazione Gruppo Lot[67] e si sposano dando una
chiara impostazione al loro progetto matrimoniale, tanto da abbandonare il
lavoro e pubblicare il libro per vivere di provvidenza[68], ma è solo il primo
passo verso la costituzione di una sorta di comunità di recupero, come quella
di suor Elvira che aveva ispirato a suo tempo LDT a Medjugorje[69].
2. Nel suo “appello alla reciprocità”[70] LDT rivendica una
libertà di trattamento per cambiare “identità di genere o orientamento
sessuale”, qualsiasi esso sia anche eterosessuale (!), facendo così sua la prospettiva relativistica
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità[71].
Ci troviamo evidentemente difronte ad una forma di soggettivismo privo di
fondamento etico che fa leva sui “disturbi psicologici e del comportamento
associati” all’orientamento sessuale per giustificarne il cambiamento, patologizzando
indirettamente tutti coloro che cercano un’alternativa. La proposta si rivolge
quindi solo agli omosessuali cosidetti “egodistonici” e non ha valore generale,
a scanso di equivoci LDT ribadisce: “noi non parliamo per tutte le omosessualità”[72].
3. Il nucleo della proposta è “un programma psicologico e spirituale attraverso seminari
formativi”[73] il cui contenuto
deriva dalle premesse poste con quanto detto sulla concezione
dell’omosessualità e mira ad un riorientamento sessuale. Infatti secondo
LDT “il riorientamento
sessuale non è solo una teoria, un sogno idilliaco, ma qualcosa di possibile,
fatto di persone concrete che sono rinate”[74], “provare per credere!”[75]
4. La terapia riparativa ci viene presentata come finalizzata
principalmente al riorientamento sessuale ma si tratta, a voler essere gentili,
di un grossolano fraintendimento, leggiamo quello che scrive lo stesso Joseph Nicolosi:
"Questo
tipo di terapia NON si pone
l'obiettivo di cancellare tutti gli
impulsi omosessuali, bensì di migliorare la capacità di mettersi in
relazione con gli altri uomini e di rafforzare il processo di identificazione
maschile"[76]
"L'obiettivo
è raggiungere la consapevolezza del problema e una chiarezza di direzione, in
prospettiva di una eventuale trasformazione
del significato di ciò che l'uomo sente"[77],
"Infatti,
il desiderio omosessuale può persistere o ripresentarsi in alcuni momenti della
vita. Ecco perché preferiamo parlare di "cambiamento", anziché di
"cura", a partire da un cambiamento
di autoidentificazione"[78].
"Piuttosto
che focalizzarsi sul cambiamento di
orientamento sessuale, il lavoro principale del terapeuta è insegnare al
paziente a relazionarsi partendo da una posizione di autenticità, apertura e
sincerità."
"Il successo terapeutico non richiede la
semplice eliminazione del sintomo omosessuale, ma la crescita e la maturazione
dell'uomo integrale" e porta come esempio quello di Jason che dice: "Non ho cambiato orientamento sessuale,
ma posso sinceramente dire che non ho più paura degli uomini eterosessuali e ho
imparato a essere padrone di me stesso"[79].
5. Per quanto riguarda gli aspetti
religiosi e spirituali LDT, che pur si vanta della sua rigorosa ortodossia
cattolica[80],
esalta la superiorità dei fondamentalisti
protestanti, dice infatti: “la Chiesa e i suoi ministri […] dovrebbero
aprirsi all’ascolto e all’accoglienza anche degli omosessuali, rapportandosi ai
loro problemi in modo adeguato, come fanno gli evangelici del Living Waters.
Nell’organizzare corsi di riorientamento sessuale, questi fratelli nella fede
si dimostrano più caritatevoli di noi cattolici” arrivando – se non a
giustificare - a comprendere l’apostasia di quei cattolici che hanno incontrato
“in quei gruppi di recupero Cristo, che li ha guariti”[81].
In
un’altra occasione stravolge l’insegnamento
cattolico facendo dire al Catechismo
della Chiesa cattolica che l’omosessuale egodistonico può richiedere un
trattamento per cambiare orientamento e che per l’Organizzazione
Mondiale della Sanità gli omosessuali
egodistonici sarebbero eterosessuali latenti[82],
entrambe le affermazioni sono chiaramente prive di fondamento, basta
vedere quanto riportato nel CCC[83]
e scritto dall’OMS[84].
In
una prospettiva chiaramente naturalistica propone un “cammino di virilità”[85] e non di santità come
previsto dalla Chiesa. A prima vista sembrerebbe che le due cose siano
compatibili, e lo sono infatti, ma qui il problema è piuttosto una questione di
priorità assoluta, di gerarchia dei fini o di ruolo strumentale dell'una rispetto all'altra.
L’assolutizzare un aspetto secondario e puramente eventuale come il riorientamento sessuale, a danno dell’altro, la santificazione personale attraverso le circostanze della vita, rende facilmente appetibile il programma ma non restituisce senso alla condizione omosessuale. Questo perché da un lato fa leva sulla tendenza alla negazione, alla non accettazione di sé, al bisogno ossessivo di approvazione sociale, alla paura di restare soli e all’odio di sé, tutti atteggiamenti che invece qualsiasi percorso sia psicologico che spirituale dovrebbe risolvere positivamente e non rafforzare indirettamente, e dall’altro finisce per non affrontare direttamente e alla radice il fenomeno dell’uso disordinato della sessualità che resta come gratificazione occulta magari con la giustificazione che praticare del sesso, a qualsiasi costo, con una persona dell’altro sesso o con se stessi può essere considerato un segno di “guarigione” o “un male minore”.
Quindi anche alcuni elementi indubbiamente positivi e validi dal punto di vista naturale, che possono riscontrarsi nel programma, finiscono per essere vanificati nel momento in cui il destinatario, in un condizione di particolare fragilità emotiva, viene inserito in un contesto fortemente autoreferenziale e non ha dei solidi valori morali. Sull’onda dell’entusiasmo può autoconvincersi di un cambiamento inesistente e per spirito di emulazione fare propria una pseudo identità ex-gay, fino a quando il riemergere delle pulsioni represse, lo porterà ad una situazione fuori controllo. Mi potresti obiettare che non è sempre così, ed è vero, ma c’è un clima favorevole a questo e purtroppo non sono poi così rari i casi in cui mi è stato dato di constatarlo.
LDT esprime bene questo suo concetto che rovescia completamente l’insegnamento cattolico sull’omosessualità come prova[86] quando dice:
“Grazie a Dio l’omosessualità non solo si può controllare, ma è anche qualcosa da cui ci si può liberare. Se ci accontentassimo di controllarla, dovremmo immaginare un braccio di ferro tra la padronanza di sé e la spinta a esplodere delle nostre pulsioni: ma, in tal caso, vivremo in uno stato di tensione crescente che, per trovare sfogo, porterebbe inevitabilmente alla ricaduta nel peccato.”[87]
Quindi o ci si riorienta o inevitabilmente si pecca, non c’è spazio per la spina nella carne, con buona pace di san Paolo.
L’assolutizzare un aspetto secondario e puramente eventuale come il riorientamento sessuale, a danno dell’altro, la santificazione personale attraverso le circostanze della vita, rende facilmente appetibile il programma ma non restituisce senso alla condizione omosessuale. Questo perché da un lato fa leva sulla tendenza alla negazione, alla non accettazione di sé, al bisogno ossessivo di approvazione sociale, alla paura di restare soli e all’odio di sé, tutti atteggiamenti che invece qualsiasi percorso sia psicologico che spirituale dovrebbe risolvere positivamente e non rafforzare indirettamente, e dall’altro finisce per non affrontare direttamente e alla radice il fenomeno dell’uso disordinato della sessualità che resta come gratificazione occulta magari con la giustificazione che praticare del sesso, a qualsiasi costo, con una persona dell’altro sesso o con se stessi può essere considerato un segno di “guarigione” o “un male minore”.
Quindi anche alcuni elementi indubbiamente positivi e validi dal punto di vista naturale, che possono riscontrarsi nel programma, finiscono per essere vanificati nel momento in cui il destinatario, in un condizione di particolare fragilità emotiva, viene inserito in un contesto fortemente autoreferenziale e non ha dei solidi valori morali. Sull’onda dell’entusiasmo può autoconvincersi di un cambiamento inesistente e per spirito di emulazione fare propria una pseudo identità ex-gay, fino a quando il riemergere delle pulsioni represse, lo porterà ad una situazione fuori controllo. Mi potresti obiettare che non è sempre così, ed è vero, ma c’è un clima favorevole a questo e purtroppo non sono poi così rari i casi in cui mi è stato dato di constatarlo.
LDT esprime bene questo suo concetto che rovescia completamente l’insegnamento cattolico sull’omosessualità come prova[86] quando dice:
“Grazie a Dio l’omosessualità non solo si può controllare, ma è anche qualcosa da cui ci si può liberare. Se ci accontentassimo di controllarla, dovremmo immaginare un braccio di ferro tra la padronanza di sé e la spinta a esplodere delle nostre pulsioni: ma, in tal caso, vivremo in uno stato di tensione crescente che, per trovare sfogo, porterebbe inevitabilmente alla ricaduta nel peccato.”[87]
Quindi o ci si riorienta o inevitabilmente si pecca, non c’è spazio per la spina nella carne, con buona pace di san Paolo.
È
noto l’insegnamento della Chiesa circa la vocazione universale alla castità che si estende quindi anche
alle persone omosessuali (CCC 2359), LDT dimostra di non comprenderne il
significato (particolarmente per quanto riguarda la fecondità spirituale) e la
distinzione con i concetti di celibato e continenza quando dice:
“Chiesi di nuovo in preghiera al Signore: Signore … qua il magistero parla chiaro, il catechismo cattolico parla chiaro, io non posso rimanere un eunuco… non ho il voto di castità, non sento di fare il voto di castità”[88].
“Chiesi di nuovo in preghiera al Signore: Signore … qua il magistero parla chiaro, il catechismo cattolico parla chiaro, io non posso rimanere un eunuco… non ho il voto di castità, non sento di fare il voto di castità”[88].
Sempre nello stesso anno: “Abbiamo già 150 ragazzi che seguiamo e molti di loro sono già sposati con figli”[91], sembrano risultati incoraggianti ma sono nulla difronte a quello che riferisce alla fine del 2013: “abbiamo già 150 ragazzi che sono usciti completamente dall’omosessualità si sono sposati e sono felici”[92]. Conosciamo entrambi la situazione e queste affermazioni gratuite, che non possono avere un riscontro oggettivo, sono poco plausibili se non evidentemente risibili.
Conclusione
Queste
poche note dettate dall’amicizia non pretendono di essere esaustive ne
tanto meno perfette, anzi t’invito a volermi correggere, darmi suggerimenti e
consigli, come sai, sempre ben accetti. Hai toccato finalmente con mano i
motivi di tanta perplessità sul personaggio, ho provato se non a giustificarlo
almeno a comprenderlo (Parte IV), Luca (la persona, non il personaggio) è come
noi una persona che porta in sé una
ferita profonda. Questo suo sfogo narcisistico oltre a nuocere potenzialmente
ad altri, creando aspettative irrealistiche [93], è sicuramente dannoso per lui. Vorrei potergli parlare di nuovo per
dirgli di non avere paura, che può solo guadagnarci perdonando il mondo da cui
viene (Parte II) e riappacificandosi con se stesso (Parte I), accettando con
serenità la sua inclinazione omosessuale come occasione di santificazione e non
considerandola una maledizione da cui fuggire (Parte III), la sua vera missione (Parte
V) è una testimonianza silenziosa e per questo più efficace, continuando di
questo passo con la sua credibilità oramai irrimediabilmente compromessa finirà
per danneggiare anche la buona battaglia che dice di voler sostenere.
Lettera firmata
1 LDT dichiara di aver subito “Un linciaggio mediatico, per loro [Arcigay] sono un traditore, sono una minaccia” (31:50) [Cappellania Roma Tre 10/12/2013] https://www.youtube.com/watch?v=sHbQv-I77o4
4 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje
ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 98
7 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje
ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp. 93-103
8 Altrove si fa riferimento ad una sua
presenza biennale in Arcigay Milano vedi Stefano Lorenzetto «Ero gay, ora ho
una moglie Il professor Veronesi non sa di che sta parlando...», Il giornale
24/07/2011 http://www.ilgiornale.it/news/ero-gay-ora-ho-moglie-professor-veronesi-non-sa-che-sta.html
9 http://www.arcigaymilano.org/crono/sezione.asp?sez=cig+milano&sotto=Direttivo [scorrere con le frecce a piè di pagina per visualizzare la cronologia completa degli articoli]
10 “Un evento che mi conferì una certa
celebrità fu il primo concorso per Mister Gay che si svolse nel 1990, oggi
diventato uno degli appuntamenti più seguiti e prestigiosi dell’ambiente” Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 89.
11 “Mister Gay Italia è
una manifestazione a carattere nazionale” http://www.mistergayitalia.it/index.php/storia
12 "Nel 1990 fu uno dei primi a
essere eletto Mister Gay nella discoteca Nuova idea international di via De
Castillia" Stefano Lorenzetto «Ero gay, ora ho una moglie Il professor
Veronesi non sa di che sta parlando...», Il giornale 24/07/2011 http://www.ilgiornale.it/news/ero-gay-ora-ho-moglie-professor-veronesi-non-sa-che-sta.html; LDT parla di “primo concorso per
Mister Gay” e nota “sebbene allora i partecipanti non fossero molti” come
ottenne una “modesta fama” da questo “trionfo”. Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso,
ed. 2011, pp. 88-89, 117. Nota come al concorso di Mr. Gay “ci sono pochi
iscritti” (min. 28:41) Una testimonianza di vita e conversione Luca Di Tolve.
Conferenza organizzata da Alleanza Cattolica Bergamo, 12 novembre 2013 http://www.youtube.com/watch?v=2yTvx2u-DVw
13 Intervista rilasciata a Davide
Scalenghe in onda il 06/07/2010 in cui Luca Di Tolve (minuto 21,59) afferma di
essere il Luca della canzone di Povia http://www.televisionando.it/articolo/current-e-l-intervista-esclusiva-a-luca-di-tolve-l-ex-gay-di-povia/29507/24/07/2011
[alla data di pubblicazione di questo articolo il video non è più disponibile
on-line al link indicato]
14 http://www.oggi.it/posta/lettere/2011/04/13/ci-scrive-luca-di-tolve/ (OGGI 13/04/2011)
15 "Maschio e
femmina li creò" testimonianza di Luca Di Tolve lunedì 26.11.2012, presso
l'Istituto San Giorgio. Incontro organizzato da Unione Giuristi Cattolici di
Pavia e Centro Culturale Giulio Bosco - seconda parte (min. 5:21) https://www.youtube.com/watch?v=1opH7Y7V2PI
16 Così lo stesso Povia in una
dichiarazione al periodico OGGI 22/12/2011 “Quando ha visto che Luca Di Tolve
lascia credere di essere il Luca ex gay del brano, Povia ha fatto «oh» come i
bambini del suo pezzo più famoso. E ha voluto precisare: «Rispetto Di Tolve
perché ognuno trova la sua strada per stare bene. Ma lui parla di “guarigione”,
io no. E non voglio preti o psicologi, anzi. Nel brano sto sul filo del rasoio,
parlo di una svolta che può essere pure fatta “al contrario”, vedi Tiziano
Ferro». Anche Di Tolve, 39 anni, da un paio sta sul filo del rasoio. È il Luca
della canzone? Lo dice e non lo dice, lo ha fatto credere ai giornalisti e
all’Arcigay. Ora commenta: «Non capisco, non mi era mai arrivata una diffida».
Adesso è arrivata.” http://www.oggi.it/focus/personaggi/2011/03/01/luca-era-gay-ora-sposato-con-lei-ecco-la-sua-vera-storia/?pid=378#singleimage-378
17 http://www.oggi.it/posta/lettere/2011/04/15/dallufficio-stampa-di-povia-smentita-e-precisazione/ (OGGI 15/04/2011)
18 “Io non posso che ringraziare
veramente il Signore che mi ha dato in mano questo grande compito, io non mi
sentivo degno, poi mi hanno spinto […] vescovi, cose allucinanti, hanno
cominciato ad invitarmi a destra e a manca, un giorno il mio avvocato mi dice:
guarda che ti hanno invitato al festival di Sanremo […] lui andava a cantare e
io invece andavo a spiegare Povia, la canzone Luca era gay…” Una testimonianza
di vita e conversione Luca Di Tolve. Conferenza organizzata da Alleanza
Cattolica Bergamo, 12 novembre 2013 (min. 1:03:35-50) http://www.youtube.com/watch?v=2yTvx2u-DVw
19 LdT scrive: “L'amore di Cristo mi
aveva catturato al punto che ci fu un momento, come ho già accennato, che
pensai seriamente di consacrarmi a lui, nella vita religiosa contemplativa. Mi
presentai, pertanto, al convento dei carmelitani di Concesa e chiesi al
superiore di accogliermi come novizio. Padre Ferdinando mi accolse paternamente
e mi ospitò nella sua comunità per il tempo necessario. Ma, al termine del
discernimento, non riscontrò una vocazione alla vita carmelitana. Analizzo
lucidamente il mio stato di profondo innamoramento che coincide con i momenti
iniziali di un'autentica conversione: si rallegrò profondamente con me per
l'attaccamento a Cristo e per la svolta che aveva impresso alla mia esistenza,
ma mi invito a riflettere con calma su un'eventuale chiamata al chiostro,
lasciando aperto il cuore anche ad altre suggestioni”. Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso,
ed. 2011, pp. 219-220
20 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 163.
21 Nel suo libro (Luca
Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho
ritrovato me stesso, ed. 2011) traspare un certo rancore per essersi
sentito abbandonato p. 76; prende le distanze per l’atteggiamento d’indifferenza
verso la malattia p. 119; “queste esperienze mi segnarono profondamente” p.
152; si sente “abbandonato” p. 155. “Sono realtà che
blandiscono gli omosessuali, per sfruttarne le trasgressioni, gli eccessi, la
creatività e la disponibilità di tempo che chi ha famiglia non può dare. Realtà
pronte a voltarti le spalle se non gli servi più. / Sembri avvelenato. / Solo
obiettivo.” intervista di Riccardo Caniato «Luca era gay non è solo una
canzone», Fogli n. 369 Maggio 2011.
22 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp.
168-171.
24 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp. 235-236; (56:14) Conferenza di Luca Di Tolve: Ero gay. Con Maria ho ritrovato me stesso, 02/12/2011 Ferrara http://amicideltimoneferrara.blogspot.it/2011/12/conferenza-del-2122011-di-luca-di-tolve.html; “siamo aiutati dal Timone, amici del Timone, Marco Invernizzi, Alleanza Cattolica, Scienza e Vita, Agapo, Obiettivo Chaire” (1:08:00) Conferenza di Luca Di Tolve: Ero gay. Con Maria ho ritrovato me stesso, 02/12/2011 Ferrara http://amicideltimoneferrara.blogspot.it/2011/12/conferenza-del-2122011-di-luca-di-tolve.html
26 Feb 2012 Intervista all'agenzia di
informazione "Corrispondenza romana" di Luca Di Tolve ospite ad un
incontro presso l'Associazione Famiglia Domani. http://www.youtube.com/watch?v=5KByOjm2o18
27 Venerdì 24 febbraio [2012] alla ore 21, Luca Di Tolve terrà
una conferenza a Rimini, nella sala dell' Istituto Musicale G. Lettimi, via
Cairoli 44 http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=524:uscire-dallomosessualita-e-possibile&catid=53:attualita&Itemid=50
28 in La Tradizione Cattolica. Rivista ufficiale
del Distretto italiano della Fraternità Sacerdotale San Pio X, Anno XXII n.
3 (80) - 2011, pp. 16-20 http://www.sanpiox.it/public/images/stories/PDF/TC/TC_80.pdf
29 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp. 30, 34,
38ss, 60, 71, 78-83, 86, 89-92, 109 “Il gay è una persona triste e sola”, 148
“questo amore non esiste, non è praticabile tra gay e lesbiche”.
30 “per chi non lo sapesse” ci spiega
cos’è il gay pride Luca Di Tolve, Ero
Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 103 e come funziona
il mondo gay pp. 103-121, ancora sulla cultura gay p. 126-149; pp. 157-161; la
terapia riparativa e la psicologia gay pp. 174-181.
31 Ho fatto una ricerca
(min. 26:23) Festival di primavera 12.13 marzo 2011- Desio https://www.youtube.com/watch?v=aycE5ttDp-g
32 “nel mio libro ci sono 5 anni e mezzo
di studio” (15:40) "Maschio e femmina li creò" testimonianza di Luca
Di Tolve lunedì 26.11.2012, presso l'Istituto San Giorgio. Incontro organizzato
da Unione Giuristi Cattolici di Pavia e Centro Culturale Giulio Bosco - seconda
parte
33 Per comprendere meglio l’omosessualità si è
rivolto a van den Aardweg, Roberto Marchesini, Chiara Atzori, Marco Invernizzi
ed il suo team (56:14) Conferenza di Luca Di Tolve: Ero gay. Con Maria ho
ritrovato me stesso, 02/12/2011 Ferrara http://amicideltimoneferrara.blogspot.it/2011/12/conferenza-del-2122011-di-luca-di-tolve.html
34 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp.
235-236.
35 I vertici sono
satanici e massonici (min. 12:09) "Maschio e femmina li creò"
testimonianza di Luca Di Tolve lunedì 26.11.2012, presso l'Istituto San
Giorgio. Incontro organizzato da Unione Giuristi Cattolici di Pavia e Centro
Culturale Giulio Bosco - seconda parte https://www.youtube.com/watch?v=1opH7Y7V2PI
36 C’è un piano delle
lobby omosessuali contro la tradizione (min. 34:32) Una testimonianza di vita e
conversione Luca Di Tolve. Conferenza organizzata da Alleanza Cattolica
Bergamo, 12 novembre 2013 http://www.youtube.com/watch?v=2yTvx2u-DVw
37 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 81.
38 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp. 66,
109.
39 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 108.
41 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp.
130-131, fa riferimento, senza peraltro, citarla ad un’intervista ad Andrea
Berardicurti, transessuale della scena romana noto come “La Karl du Pigné”,
ovvero la Carla del Pigneto (quartiere ex popolare oggi di tendenza tra via
Prenestina e via Casilina) e non come riportato nel testo “La Karl du Pugnet”.
43 Basti pensare alla canzone del
cantante britannico Morrissey, Piccadilly Palare contenuta nell’album Bona Drag
del 1990 http://www.worldofmorrissey.com/template.asp?id=1.
44 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp.
139-141.
45 LDT parla di
bandiera con i colori invertiti (min. 26:35) una “bandiera satanica fatta da
una maga”(min. 27:40) Festival di primavera 12.13 marzo 2011- Desio https://www.youtube.com/watch?v=aycE5ttDp-g; fa ancora
confusione con la bandiera della pace (min. 12:20) "Maschio e femmina li
creò" testimonianza di Luca Di Tolve lunedì 26.11.2012, presso l'Istituto
San Giorgio. Incontro organizzato da Unione Giuristi Cattolici di Pavia e
Centro Culturale Giulio Bosco - seconda parte https://www.youtube.com/watch?v=1opH7Y7V2PI
46 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp.
143-144; parla di “matrice satanica” (min. 24:23) Festival di primavera 12.13
marzo 2011- Desio https://www.youtube.com/watch?v=aycE5ttDp-g
47 Luca
Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho
ritrovato me stesso, ed. 2011, parla di dipendenza o compulsione pp. 28,
29, 33, 40, 58, 74, 113, 116-117 “come la droga”, 144, 166, 177, 179; parla di
“emozioni compulsive” (min. 20:33) https://www.youtube.com/watch?v=uuwAQ-051ZI; Dice che
l’omosessualità “è una dipendenza” (min. 20:50 e 23:12) Festival di primavera
12.13 marzo 2011- Desio https://www.youtube.com/watch?v=aycE5ttDp-g; “È come la droga … l’omosessualità è una
dipendenza” (35:35) e ci spiega “come uscire dalle dipendenze sessuali” (min.
46:16) [Cappellania Roma Tre 10/12/2013] https://www.youtube.com/watch?v=sHbQv-I77o4;
parla di “emozioni compulsive” (min. 20:33) https://www.youtube.com/watch?v=uuwAQ-051ZI
48 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 143.
49 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 122.
50 Flavia Amabile "Ero gay: i preti mi hanno guarito", lunedì 26 febbraio 2007, La Stampa; Recentemente ha dichiarato che “Nella Pastorale della Salute, al contrario, gli omosessuali vengono accolti con amore” http://www.zenit.org/it/articles/non-ero-gay-ma-mi-etichettavano-cosi
51 “ho sperimentato la
guarigione totale” (Min. 0:24) Testimonianza di Luca Di Tolve (gruppoLot) Erba
(Co) 07/03/2010 parte 3 di 3 https://www.youtube.com/watch?v=NyUCnTkAB_0&list=PLB8DE876FC15081A3
52 “ho visto proprio il crollo totale delle pulsioni
omosessuali dopo un anno di cammino” (min. 20:20) https://www.youtube.com/watch?v=uuwAQ-051ZI
53 “Mi sono riappropriato della mia identità di genere fino a
nutrire attrazione fisica solo per le donne” intervista di Riccardo Caniato
«Luca era gay non è solo una canzone», Fogli n. 369 Maggio 2011.
54 “dopo tre mesi di
terapia riparativa del professor Nicolosi io, dopo vent’anni, vedo crollare
completamente le mie pulsioni omosessuali” (41:55; 44.40) "Maschio e
femmina li creò" testimonianza di Luca Di Tolve lunedì 26.11.2012, presso
l'Istituto San Giorgio. Incontro organizzato da Unione Giuristi Cattolici di
Pavia e Centro Culturale Giulio Bosco - prima parte https://www.youtube.com/watch?v=y1NBtP4lqsg
55 Sul concorso di grazia e psicoterapia nella sua “guarigione” Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp. 172, 174, 178, 181-182.
56 “immediatamente le
mie pulsioni omosessuali sono crollate” (min. 20:38) istantaneamente per
qualche mese - Festival di primavera 12.13 marzo 2011- Desio https://www.youtube.com/watch?v=aycE5ttDp-g; “le mie pulsioni
sono sparite” (min. 32:38) Festival di primavera 12.13 marzo 2011- Desio https://www.youtube.com/watch?v=aycE5ttDp-g; “Subito ho
sperimentato il crollo delle pulsioni omosessuali” (min. 55:30) Una
testimonianza di vita e conversione Luca Di Tolve. Conferenza organizzata da
Alleanza Cattolica Bergamo, 12 novembre 2013 http://www.youtube.com/watch?v=2yTvx2u-DVw; “Le pulsioni omosessuali sono crollate subito, per un mese” (min.
56:00) e dopo 3 mesi crollano (min. 58:00) Conferenza di Luca Di Tolve: Ero
gay. Con Maria ho ritrovato me stesso, 02/12/2011 Ferrara http://amicideltimoneferrara.blogspot.it/2011/12/conferenza-del-2122011-di-luca-di-tolve.html; “nel giro di nel giro di pochi mesi, un anno … non ho più pulsioni
omosessuali” (min. 34:02) Il bandolo della matassa. Pastorale Giovanile del
Vicariato di San Donà di Piave – Incontro di rete. Riflessioni su identità ed
orientamento sessuale 23/02/2013 https://www.youtube.com/watch?v=5Mq47cROK0U; Ogni tanto riemergono le pulsioni sotto stress (min. 54:25)
[Cappellania Roma Tre 10/12/2013] https://www.youtube.com/watch?v=sHbQv-I77o4.
“non
che mancassero le tentazioni che mi accompagneranno tutta la vita” Luca Di
Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato
me stesso, ed. 2011, p. 205.
57 Cfr. i frequenti riferimenti al testo
Michela, Fuggita da Satana. La mia lotta per scappare dall'inferno, Piemme
(2007) in Luca Di Tolve, Ero Gay. A
Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp. 132, 135, 140, 142, 206.
58 Descrive questi fenomeni mistici nel suo libro Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp. 11, 213-218, 204; (padre Pio) p. 199-201;“E io vidi l’immagine di padre Pio” “ti devi comportare da cristiano” (min. 18:41) Festival di primavera 12.13 marzo 2011- Desio https://www.youtube.com/watch?v=aycE5ttDp-g; Diventa un “Io credo di aver visto p. Pio” (min. 53:20) Una testimonianza di vita e conversione Luca Di Tolve. Conferenza organizzata da Alleanza Cattolica Bergamo, 12 novembre 2013 http://www.youtube.com/watch?v=2yTvx2u-DVw; vede la madonna (34:00), lo svegliava la madonna alle 3 per recitare il rosario (35:40), vede padre Pio (37:15) "Maschio e femmina li creò" testimonianza di Luca Di Tolve lunedì 26.11.2012, presso l'Istituto San Giorgio. Incontro organizzato da Unione Giuristi Cattolici di Pavia e Centro Culturale Giulio Bosco - prima parte https://www.youtube.com/watch?v=y1NBtP4lqsg; Visione della Madonna a Medjugorje (1:02:20) Conferenza di Luca Di Tolve: Ero gay. Con Maria ho ritrovato me stesso, 02/12/2011 Ferrara http://amicideltimoneferrara.blogspot.it/2011/12/conferenza-del-2122011-di-luca-di-tolve.html
59 “Io non posso che ringraziare veramente il Signore che mi ha dato in mano questo grande compito, io non mi sentivo degno, poi mi hanno spinto … vescovi” (min. 1:03:35) Una testimonianza di vita e conversione Luca Di Tolve. Conferenza organizzata da Alleanza Cattolica Bergamo, 12 novembre 2013 http://www.youtube.com/watch?v=2yTvx2u-DVw.
60 A Chianciano Terme [in occasione del corso di Living Waters] Terry sente la spinta, “questa è la nostra missione” (49:22) "Maschio e femmina li creò" testimonianza di Luca Di Tolve lunedì 26.11.2012, presso l'Istituto San Giorgio. Incontro organizzato da Unione Giuristi Cattolici di Pavia e Centro Culturale Giulio Bosco - prima parte https://www.youtube.com/watch?v=y1NBtP4lqsg
61 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp. 185,
“ho avuto una chiamata più precisa” a Medjugorje, “fui confermato in questa
chiamata del Signore, insieme con mia moglie Terry, dal prof. Tarcisio
Mezzetti”.
62 “Sento Gesù che mi dice tu devi essere l’antidoto per questi ragazzi” (48:22) "Maschio e femmina li creò" testimonianza di Luca Di Tolve lunedì 26.11.2012, presso l'Istituto San Giorgio. Incontro organizzato da Unione Giuristi Cattolici di Pavia e Centro Culturale Giulio Bosco - prima parte https://www.youtube.com/watch?v=y1NBtP4lqsg; similmente esprime “le ragioni di questa testimonianza” a p. 124 e ancora “vorrei che queste righe suonassero come campane per chi si trova nello stesso tunnel in cui sono stato io” a p. 148 in Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011.
63 “Chiedo solo di poter affermare quello che credo. Io stesso ne sono la prova vivente.” Emanuele Boffi “Luca era gay”, Tempi, 20 gennaio 2009 http://www.amicideltimone-staggia.it/it/articoli.php?id=78
64 “Oggi credo che questa grazia mi sia stata data proprio per raccontare la mia storia e testimoniare che è possibile uscire dall’omosessualità” Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 218.
65 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 230.
66 “ho avuto la grazia e la fortuna di conoscere Alleanza cattolica, Marco Invernizzi persone di questo livello che mi hanno sostenuto alla grande e così sono partito bene, il vescovo di Brescia ci ha dato veramente un aiuto molto forte, il nostro sacerdote che è della pastorale della salute che ci ha seguito dal primo momento […] che ancora oggi fanno parte del gruppo che si chiama Libertà di genere [sic per Genere e libertà] … come Scienza e vita, Mec (Movimento ecclesiale carmelitano), Medicina e persona”(min. 1:04:44) Una testimonianza di vita e conversione Luca Di Tolve. Conferenza organizzata da Alleanza Cattolica Bergamo, 12 novembre 2013 http://www.youtube.com/watch?v=2yTvx2u-DVw
67 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp. 243-246.
68 Hanno scelto di vivere di provvidenza e chiedono il sostegno, per questo ha realizzato il libro (min. 34:13) Festival di primavera 12.13 marzo 2011- Desio https://www.youtube.com/watch?v=aycE5ttDp-g.
69 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 212.
70 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, pp.
121-122.
71 ICD10 F66 Problemi psicologici e comportamentali associati con lo sviluppo e l'orientamento sessuale. Nota: l’orientamento sessuale in sé non deve essere considerato un disturbo; F66.1 Orientamento Sessuale Egodistonico. L’identità di genere o la preferenza sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale o prepuberale) non è in dubbio, ma l’individuo desidererebbe che fosse diversa a causa di disturbi psicologici e del comportamento associati, e può cercare un trattamento per cambiarla.
ICD10 F66 Psychological and behavioural disorders
associated with sexual development and orientation . Note: Sexual orientation by itself is not to be
regarded as a disorder; F66.1 Egodystonic sexual orientation. The gender identity or sexual preference
(heterosexual, homosexual, bisexual, or prepubertal) is not in doubt, but the
individual wishes it were different because of associated psychological and
behavioural disorders, and may seek treatment in order to change it. http://apps.who.int/classifications/apps/icd/icd10online2003/fr-icd.htm?gf60.htm+
72 “Noi non parliamo per tutte le omosessualità, ci sono persone che di
propria volontà vogliono fare un cammino di fede … se ci sono persone che la
pensano in maniera diversa” e rispondendo ad un obiezione dal pubblico “io mi
sento me stesso, se tu ti senti te stessa ben venga, Dio ti benedica” …
(1:14:51) Conferenza di Luca Di Tolve: Ero gay. Con Maria ho ritrovato me
stesso, 02/12/2011 Ferrara http://amicideltimoneferrara.blogspot.it/2011/12/conferenza-del-2122011-di-luca-di-tolve.html
73 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 244.
74 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 185.
75 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 149.
76 “Reparative therapy is not a "cure" in the sense of erasing all homosexual feelings. However it can do much to improve a man's way of relating to other men and to strengthen masculine identification”. Joseph Nicolosi Ph.D. Reparative Therapy of Male Homosexuality. A New Clinical Approach, Jason Aronson, 1991, p. 13 (ed. italiana Omosessualità maschile: un nuovo approccio, Sugarco, 2002, p. 11).
77 Il testo originale legge “The goal is to gain an awareness of the issues and a clarity of direction, which will eventually bring about a transformation of the meaning of what the man feels.”, tradotto in italiano con "trasformazione della propria condizione" che ne falsa il significato originario, Joseph Nicolosi Ph.D. Reparative Therapy of Male Homosexuality. A New Clinical Approach, Jason Aronson, 1991, p. 25 (ed. italiana Omosessualità maschile: un nuovo approccio, Sugarco, 2002, p. 27).
78 "Usually some homosexual desires will persist or recur during certain times in the life cycle. Therefore, rather than "cure," we refer to the goal of "change," a meaning shift beginning with a change in identification of self." Joseph Nicolosi Ph.D. Reparative Therapy of Male Homosexuality. A New Clinical Approach, Jason Aronson, 1991, p. 104 (ed. italiana Omosessualità maschile: un nuovo approccio, Sugarco, 2002, p. 123).
79 "Rather than focusing on sexual-orientation change, the primary work of therapy is to teach the client to relate from a place of authenticity, openness and honesty"
"Therapeutic success requires not a mere elimination of the same-sex symptom but the growth and maturation of the whole man."
"I didn't change sexual orientation, but I can truly say that I no longer fear straight men - and I've learned to be my own person." Joseph Nicolosi,
Shame and attachment loss: The practical work of reparative therapy, 2009,
InterVarsity Press, p. 24 (ed. italiana Identità di genere. Manuale di
orientamento, Sugarco, 2009 p. 19-20).
80 Dice di aver scritto il libro perché crede fermamente nel magistero della Chiesa cattolica (min. 4:50) Festival di primavera 12.13 marzo 2011- Desio https://www.youtube.com/watch?v=aycE5ttDp-g; Ancora di recente ha espresso pubblicamente opinioni quanto meno ambigue sulla fecondazione in vitro “Gesù non vuole far altro che ricordare quanto sia bello generare figli e un figlio, anche se concepito in provetta, è sempre generato da un uomo e da una donna.” http://www.zenit.org/it/articles/non-ero-gay-ma-mi-etichettavano-cosi; qui la posizione cattolica: http://www.zenit.org/it/articles/procreazione-assistita-e-fecondazione-omologa
81 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 184.
82 (1:06:33) Conferenza di Luca Di Tolve:
Ero gay. Con Maria ho ritrovato me stesso, 02/12/2011 Ferrara http://amicideltimoneferrara.blogspot.it/2011/12/conferenza-del-2122011-di-luca-di-tolve.html
83 CCC 2357. L'omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che
provano un'attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del
medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle
differenti culture. La sua genesi
psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra
Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la
Tradizione ha sempre dichiarato che «gli atti di omosessualità sono
intrinsecamente disordinati». Sono contrari alla legge naturale.
Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera
complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.
CCC 2358. Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta
tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione,
oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con
rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di
ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di
Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce
del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro
condizione.
CCC 2359. Le persone omosessuali sono chiamate alla castità.
Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore,
mediante il sostegno, talvolta, di un'amicizia disinteressata, con la preghiera
e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente,
avvicinarsi alla perfezione cristiana.
84 Cfr. supra nota 71.
85 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 78.
86 CCC 2358.
87 Luca Di Tolve, Ero Gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso, ed. 2011, p. 180.
88 (54:25) Conferenza di Luca Di Tolve: Ero gay. Con Maria ho ritrovato me stesso, 02/12/2011 Ferrara http://amicideltimoneferrara.blogspot.it/2011/12/conferenza-del-2122011-di-luca-di-tolve.html
89 1:08:00 Conferenza di Luca Di Tolve: Ero gay. Con Maria ho ritrovato me stesso, 02/12/2011 Ferrara http://amicideltimoneferrara.blogspot.it/2011/12/conferenza-del-2122011-di-luca-di-tolve.html
90 Il Giornale 24/07/2011 http://www.ilgiornale.it/news/ero-gay-ora-ho-moglie-professor-veronesi-non-sa-che-sta.html
91 (1:01:10) Conferenza di Luca Di Tolve: Ero gay. Con Maria ho ritrovato me stesso, 02/12/2011 Ferrara http://amicideltimoneferrara.blogspot.it/2011/12/conferenza-del-2122011-di-luca-di-tolve.html.
92 (min. 31:42) Video intervista a LDT di Arrigo Muscio http://www.youtube.com/watch?v=1pG9L8Y_KKw&feature=youtu.be
93 La percentuale dei pazienti “quasi del tutto o esclusivamente eterosessuali” dopo due anni di trattamento costante con terapeuti altamente specializzati è pari al 33%. “Il rapporto NARTH fornisce un supporto clinico a tale punto di vista in quanto da speranza, piuttosto che auto-condanna, alle persone che per ragioni di fede o filosofia non accettano le proprie pulsioni omosessuali come normali. Questo studio offre speranza, ma con importanti limitazioni: Non tutti possono permettersi la psicoterapia o trovare un terapeuta che ha la formazione, l’esperienza ed i valori per assistere in questo percorso. Il profondo lavoro emotivo che comporta può non essere una priorità sufficientemente importante a garantire l’impegno richiesto. Non tutti coloro che s’impegnano in questo sforzo riescono se si definisce il successo come l’eliminazione delle pulsioni omosessuali. Se, invece, il successo è definito come una significativa crescita personale, la grande maggioranza delle persone troverà la terapia efficace.”