Friends with benefits - Amici di letto |
Stanchi della libertà
Naomi Wolf Promiscuities |
Nel disperato tentativo di trovare un modo per rendere tutto ciò importante, qualche giovane omosessuale maschio inizia a corteggiare la morte, cercando deliberatamente come partner uomini con infezioni mortali; questo è chiamato "bugchasing". All'estremo opposto, ci sono alcuni che languono all'ombra della rivoluzione, giocano con l'idea dell’astinenza, ma un’astinenza che procede non tanto dall’idea di purezza o da un principio, ma piuttosto da noia, paura e disgusto. A Hollywood, nientemeno, è diventato di moda parlare del Buddismo, una dottrina che trova la cura della sofferenza nell’eliminazione del desiderio e la cura del desiderio nell’annichilimento.
Parlando di esaurimento, permettetemi di
dirvi dei miei studenti. Negli anni '80, se in una classe suggerivo che ci
poteva essere qualche problema con la liberazione sessuale, rispondevano che
andava tutto bene - di che cosa stavo parlando? Oggi, se sollevo la questione,
molti di loro parlano in modo diverso. Anche se vivono ancora come libertini,
cominciano a stancarsi. Sono un po’ come i figli dei maoisti di terza
generazione.
La mia generazione può aver ordinato la
rivoluzione sessuale, ma loro ne stanno pagando il prezzo. Non parlo solo del
prezzo, in termini di salute fisica, della promiscuità sessuale. Tali
conseguenze sono certamente gravissime: all'inizio della rivoluzione, la
maggior parte dei medici dovevano preoccuparsi solo di due o tre malattie
sessualmente trasmissibili, ed ora ce ne sono più di due o tre dozzine. Ma io
non sto parlando solo di corpi spezzati. Parlo, ad esempio, di infanzie
spezzate. Che cosa ha significato per la vostra famiglia separarsi? Che cosa si
prova a passare da un genitore acquisito a un altro? Com'è crescere sapendo che
si sarebbe potuta avere una sorella, ma è stata abortita?
Un giovane ha osservato in una delle mie
classi che avrebbe voluto sposarsi e rimanere sposato con la stessa donna per
sempre, ma poiché i suoi genitori non erano stati in grado di farlo, aveva
paura di sposarsi. Anche le donne mostrano segni di evitamento, ma in un modo
più conflittuale. Secondo un sondaggio commissionato dall’Independent Women’s
Forum, Norval Glenn ed Elizabeth Marquardt dell’Institute for American Values
hanno scoperto che per l'83 per cento delle studentesse universitarie il
matrimonio è un obiettivo molto importante. Eppure il 40 per cento pratica
sesso occasionale, incontri puramente fisici (in genere sesso orale), senza
alcuna aspettativa di stabilire qualsivoglia relazione.
Percepite un po' di dissonanza cognitiva in
questo? Riuscite a pensare a un comportamento sessuale con meno probabilità di condurvi al matrimonio? L'ideologia del
sesso occasionale ci dice che il sesso è semplicemente piacere o divertimento.
Lei ha alcuni amici per amicizia e altri amici solo per sesso occasionale: sono
chiamati "amici di letto". Quello che il corpo fa è indipendente dal
cuore.
Da non crederci. La stessa indagine riferisce
che il sesso occasionale avviene in genere quando entrambi i partecipanti
stanno bevendo o sono ubriachi, e non è difficile intuirne il motivo: dopo aver
fatto una certa quantità di sesso occasionale, potrebbe essere necessario
ubriacarsi per andare fino in fondo un’altra volta.
Non siamo progettati per questo
Il fatto è che non siamo progettati per fare
sesso occasionale. I nostri cuori e i nostri corpi sono progettati per lavorare
insieme. Non lo sapevamo già?
In “Friends, Friends with Benefits, and the Benefits of the Local Mall”, un
giornalista del New York Times Magazine
intervistando adolescenti che fanno sesso occasionale, ha riportato un aneddoto
significativo. La ragazza Melissa gli dice: "ho i miei amici per le mie
esigenze emotive, quindi non ho bisogno di questo dal ragazzo con cui sto
facendo sesso". Tuttavia, il giorno dell’intervista, "Melissa era di
pessimo umore. Il suo 'amico di letto' aveva appena rotto con lei. 'Come è
possibile?', Ha detto, seduta, le spalle curve, ad un bancone di un locale. 'Il
punto di avere un amico con benefici è che non è possibile rompere con lui, non
è possibile farsi male' ".
Non facciamoci illusioni: quando dico che non
siamo progettati per questo, sto parlando anche dei maschi. Una donna può
essere più propensa a piangere la mattina dopo; non è così facile andare a
letto con un uomo che nemmeno ti richiama. Ma anche un uomo paga un prezzo.
Probabilmente pensa di poter strumentalizzare i suoi rapporti con le donne in
generale, pur restando capace di intimità romantica quando la donna giusta
arriva. Mi spiace, amico. Non è così che funziona.
Il sesso è come applicare un nastro adesivo;
la promiscuità è come strappare il nastro ogni volta. Se si strappa, si
strappa, si strappa, alla fine il nastro non si può più attaccare. Questo
probabilmente contribuisce allo sviluppo di un problema sociale ancora più
ampio che potrebbe essere chiamato la sindrome di Peter Pan. Gli uomini sulla
quarantina, con figli sui venti, parlano come adolescenti. "Io ancora non
mi sento come un adulto", dicono. Non si definiscono uomini ma solo
"ragazzi".
Ora, in un modo un po’ anomalo, io ho appena
introdotto il concetto di legge naturale. Anche se oggi la tradizione della
legge naturale è sconosciuta alla maggior parte delle persone, è stata l'asse
principale del pensiero etico occidentale per 23 secoli, e infatti sta vivendo
una rinascita.
Il concetto cardine è il progetto. Ho detto che non siamo progettati per rimorchiare, che siamo progettati perché i nostri corpi e il nostro cuore lavorino
insieme. Noi esseri umani abbiamo davvero un progetto, e voglio dire
letteralmente, non solo un progetto biologico, ma un progetto emozionale,
intellettuale e spirituale. Il progetto umano è ciò che significa l'antica espressione "natura umana". Certi
stili di vita corrispondono al nostro progetto, altri no.
Violare il progetto
Dal punto di vista della legge naturale, il
problema con la sessualità occidentale del ventunesimo secolo è che viola i
principi fondamentali del progetto sessuale
umano. Parlando con voi di gravidanze inaspettate e malattie sessualmente
trasmissibili, un ricercatore medico o un operatore sanitario pubblico potrebbe
sottolineare le conseguenze del violare gli aspetti biologici del progetto
sessuale umano. Parlando con voi di donne che si svegliano piangendo e uomini
che hanno paura di crescere o di sposarsi, un filosofo della legge naturale
come me mette in evidenza le conseguenze del violare l'altro aspetto del
progetto sessuale umano. Queste due facce della sessualità umana devono essere
considerate insieme.
Se, dunque, vogliamo prendere sul serio il
progetto sessuale umano, allora dobbiamo perseguirne lo scopo. Se ha più di uno
scopo, allora questi devono armonizzarsi tra di loro. La prima domanda da porsi
circa il nostro progetto sessuale, allora, è: "Qual è il suo scopo, o
scopi? A cosa serve?" Risponderò
a questa domanda in un secondo momento. Prima che io possa farlo, devo dedicare
un momento a replicare a due obiezioni alla legge naturale inevitabili.
La prima obiezione dice che non ha
senso parlare di fini naturali, perché sono semplicemente frutto della nostra
immaginazione; i fini delle cose non sono naturali, sono semplicemente un punto
di vista. Ma è vero? I polmoni, per esempio. Quando diciamo che il loro scopo è
quello di ossigenare il sangue, ce lo stiamo solo inventando? Ovviamente no. Lo
scopo dell’ossigenazione non è un punto di vista; è nel progetto dei polmoni
stessi. Non c'è altro motivo per noi di avere polmoni.
Supponiamo che un giovane sia più interessato
a usare i suoi polmoni per sballarsi sniffando colla. Cosa pensereste di me se
dico: "Questo è interessante, credo che lo scopo dei miei polmoni sia quello di ossigenare il sangue, ma lo scopo dei suoi polmoni è quello di
sballarsi?" Potreste pensare di me che sono pazzo, e a ragione. Lo scopo
dei polmoni è parte integrante del progetto dei polmoni. Il giovane non cambia
tale scopo sniffando colla; lo viola soltanto.
Siamo in grado di constatare, nello stesso
modo, i fini delle altre funzioni del nostro corpo. Lo scopo degli occhi è
vedere, lo scopo del cuore è di pompare sangue, lo scopo del pollice è quello
di opporsi alle dita in modo da afferrare le cose, lo scopo della collera è
quello di proteggere le cose minacciate, e così via. Se siamo in grado di
constatare il fine di tutte queste altre caratteristiche, non c'è ragione di
pensare che non si possa constatare anche il fine o i fini delle facoltà
sessuali.
La seconda obiezione è che non fa alcuna
differenza poter constatare il fine o
i fini delle facoltà sessuali, perché un essere
non implica un dovere. Anche questo
dogma, attualmente indiscusso, è falso. Se lo scopo degli occhi è quello di
vedere, gli occhi che vedono bene sono buoni occhi, e gli occhi che vedono male
sono cattivi. Dato il loro scopo, questo è ciò che significa per gli occhi
essere buoni o cattivi.
Inoltre, bisogna fare il bene; essere idoneo
a realizzarlo significa, per qualsiasi cosa, essere buono. Pertanto, la cosa
giusta da fare con gli occhi malati è quella di cercare di trasformarli in
buoni. Se davvero fosse impossibile ricavare un dovere dall’essere del
progetto umano, la pratica della medicina non avrebbe senso e così come la
pratica dell’educazione alla salute.
Consideriamo ancora una volta il giovane che
sniffa colla. Come dovremmo consigliarlo? Lo scopo dei suoi polmoni è davvero
irrilevante? Dovremmo forse dirgli: "Sniffa tutto quello che vuoi, perché
un essere non implica un dovere?" Ovviamente no; gli
dovremmo consigliare di liberarsi dal vizio. Dobbiamo rispettare il progetto che è in noi. Nulla in noi deve
essere usato in modo da violare i suoi fini intrinseci.
Per che cosa è fatto il sesso?
Ora che ho scongiurato le due inevitabili
obiezioni, torniamo alla questione riguardo il fine o i fini delle facoltà
sessuali. Il buon senso ci dice che il loro fine principale è la procreazione.
Dal momento che il buon senso non è più creduto in questi giorni, darò anche
un’altra spiegazione. Perdonatemi se scriverò come un filosofo, ma la
spiegazione è più chiara se uso delle lettere come variabili.
Due condizioni devono essere soddisfatte
prima che si possa dire che il fine di P
è quello di realizzare Q, e la nostra
risposta soddisfi entrambe. In primo luogo, deve darsi il caso che P realizzi effettivamente Q. Questa condizione è soddisfatta,
perché le facoltà sessuali realizzano effettivamente la procreazione; questo è
il discorso sui fiori e le api. In secondo luogo, deve darsi il caso per cui il
fatto che P realizza Q sia necessario a spiegare perché P sia pervenuto ad essere – perché P esiste in primo luogo. Anche questa
condizione è soddisfatta, perché il fatto che le facoltà sessuali portino alla
procreazione è una parte necessaria della spiegazione del perché abbiamo tali
facoltà.
Per dirla in un altro modo, se non fosse per
il discorso dei fiori e delle api, allora sarebbe difficile capire perché
abbiamo tutti facoltà sessuali. Anche un darwinista deve ammetterlo. (A
proposito, se temevate un'esplosione demografica, potete rilassarvi. Nei paesi
industrializzati, il tasso di riproduzione è solo dello 0,7 a calare, il che
significa che la prossima generazione sarà solo il 70 per cento di quella
attuale. I demografi stanno cominciando a rendersi conto che la minaccia
incombente nella maggior parte del mondo non è l'esplosione, ma l’implosione).
Oltre alla procreazione, anche altri due fini
sono comunemente proposti come fini intrinseci delle facoltà sessuali, quindi
consideriamoli singolarmente. Il primo suggerimento è che il fine delle facoltà
sessuali sia il piacere. Che il loro esercizio sia piacevole
difficilmente può essere messo in dubbio, ma chiamare piacere il loro fine è
illogico e profondamente fuorviante.
Per capire perché, facciamo un’analogia tra
sesso e mangiare. Il fine del mangiare è quello di nutrirsi. Ma mangiare è
anche piacevole. Supponiamo di dire, poi, che il fine del mangiare sia anche il
piacere. Quindi sembrerebbe che qualsiasi modo di mangiare che dà piacere sia
buono, adatto a nutrirci o meno. Sembra che alcuni antichi romani la pensassero
così. Per prolungare il piacere delle loro feste, vomitavano. Spero che non sia
difficile riconoscere come tale comportamento è disordinato.
Più in genere quello che sto cercando di
spiegare è che, sebbene il piacere accompagni l'esercizio di ogni facoltà
volontaria, non solo il sesso, non è mai il fine della facoltà stessa. Esso
fornisce solo un motivo per usarne, e anche un motivo pericoloso, che può
essere spesso in conflitto con il fine e influenzarci in maniera sbagliata.
Intimità unitiva
Un’altra idea comune è che il fine delle
facoltà sessuali sia l'unione: lo sviluppo di un legame intimo tra i
partner. Questo è un suggerimento molto più interessante, ma solo in parte
vero. Quello che voglio dire è che affronta un tema interessante, ma lo fa in
modo scorretto.
Non siamo pesci rossi |
Un genitore di ogni sesso è necessario per
concepire il bambino, per crescere il bambino, e per insegnare al bambino. Per
farlo, entrambi sono necessari perché la femmina fornisce l'uovo, il maschio lo
feconda, e la femmina incuba lo zigote risultante. Per crescerlo, entrambi sono
necessari perché il maschio è meglio progettato per proteggere, la femmina per
allevare. Entrambi sono necessari per insegnare, perché il bambino ha bisogno
di un modello del suo stesso sesso, un modello dell'altro, e un modello di
relazione tra loro. Mamma e papà sono congiuntamente insostituibili. La loro
alleanza nella procreazione continua anche dopo che i figli sono cresciuti,
perché allora sono necessari per aiutarli a stabilire le loro nuove famiglie.
I sociologi Sara S. McLanahan e Gary Sandefur
osservano nel loro libro Crescere con un genitore
single che "se ci fosse chiesto di progettare un sistema per fare in
modo che i bisogni fondamentali dei bambini siano soddisfatti, proporremmo
probabilmente qualcosa di molto simile all’ideale dei due genitori".
Certo, perché è progettato, ma non da
noi.
Un altro sociologo, René König, spiega nell'International Encyclopedia
of Comparative Law, che i giovani in particolare, crescono meno
bene negli orfanotrofi che nella famiglia, anche quando si ha cura di rendere
le istituzioni più accoglienti, anche quando, agli occhi della società, sono a tutti gli effetti meglio organizzati
di una famiglia media, igienicamente, medicalmente, psicologicamente e
pedagogicamente.
Tutto questo spiega perché il desiderio di
intimità unitiva è al centro del nostro progetto. Senza di esso, le alleanze
procreative difficilmente potrebbero resistere nel modo in cui devono resistere
per generare famiglie solide e stabili. Quindi, ripeto, la realizzazione
dell'unione è un vero fine delle facoltà sessuali, ma non è un fine separato
dalla procreazione; per gli esseri umani si tratta come di una parte del
sistema procreativo.
Una benedetta incompletezza
Lasciatemi dire ancora qualcosa sulla natura
dell’unione sponsale. L’intimità unitiva è qualcosa di più di un intenso
desiderio sessuale che porta a piacevoli rapporti sessuali. I sessi sono
progettati per completarsi a vicenda. Eccetto nel caso di una disposizione
divina per le persone chiamate al celibato, c'è qualcosa che manca nell'uomo
che deve essere fornito dalla donna, e nella donna qualcosa che manca che deve
essere fornito dall'uomo. Preso singolarmente, ognuno è incompleto; per essere
completi, devono essere uniti.
Questa incompletezza è una benedizione
incredibile perché rende possibile ad entrambi di donarsi reciprocamente, e dà
loro un motivo per farlo. Il dono di sé rende ogni sé per l'altro, ciò che
nessun altro può essere per se stesso. Il fatto che essi "hanno lasciato
tutti gli altri" non è solo una caratteristica sentimentale dei
tradizionali voti di matrimonio nell’Ovest; nasce dalla natura stessa del dono.
Non ci si può donare parzialmente, perché il sé è indivisibile; l'unico modo
per donarsi è quello di donarsi integralmente. Poiché il dono è totale, deve
escludere tutti gli altri, se non lo fa, allora non si realizza.
Possiamo dire ancora di più su questo dono,
perché l'unione dei corpi dei coniugi ha qualcosa in più che un significato
corporale; il corpo è legato alla persona, e l'unione dei corpi è legata
all'unione delle persone. È un simbolo che partecipa e duplica il modello di
ciò che effettivamente simboleggia; l'unità di una sola carne è il linguaggio
del corpo per l'unità della vita. (Per i prossimi due paragrafi sono debitore
del filosofo di Oxford John Finnis).
Nel caso di ogni altra funzione biologica, un
solo corpo è necessario per compiere l’opera. Una persona può digerire il cibo
da sola, senza usare altro stomaco che il proprio, può vedere da sola, senza
usare altri occhi che i propri; può camminare da sola, senza usare altre gambe
che le proprie; e così via con ciascuna delle altre facoltà e degli organi
corrispondenti. Ognuno di noi può svolgere ogni funzione vitale da solo, tranne
una. L'unica eccezione è la procreazione.
Se stessimo parlando della respirazione,
sarebbe come se l'uomo avesse il diaframma, la donna i polmoni, e dovessero
unirsi per fare un solo respiro. Se stessimo parlando di circolazione, sarebbe
come se l'uomo avesse l'atrio e il ventricolo destro, la donna l'atrio e il
ventricolo sinistro, e dovessero unirsi per fare un singolo battito.
Ora, non è così per le facoltà respiratoria o
circolatoria, ma avviene proprio in questo modo con le facoltà procreative.
L'unione degli opposti complementari è l'unica possibile realizzazione del loro
potenziale procreativo; a meno che non si uniscano come "una sola
carne" - come un singolo organismo, anche se con due personalità – la
procreazione non si verifica.
Paesaggio sessuale
Perché perdo tempo su questi argomenti? Lo
faccio per sottolineare la forza con la quale differenti elementi si
intersecano col nostro progetto sessuale.
Donazione reciproca e totale, forti sentimenti
di attaccamento, piacere intenso e la procreazione di una nuova vita sono uniti
dalla natura umana in un unico scopo complesso. Se è vero che sono uniti dalla
natura umana, se cerchiamo di dissociarli allora dissociamo noi stessi. Non
riuscire a cogliere questo fatto è più pericoloso per le nostre vite e più
difficile da correggere, di qualsiasi ignoranza sulle verruche genitali. Lo si
dovrebbe insegnare, ma non lo si fa.
Il problema è che noi non vogliamo credere
che queste cose siano veramente unite; non vogliamo il sistema che esse
rappresentano. Vorremmo trascendere la nostra natura, come fossimo dei. Vorremmo
scegliere fra gli elementi del nostro progetto sessuale, godendone solo i pezzi
che vogliamo e non gli altri. Alcune persone scelgono un elemento, altri ne
selezionano un altro, ma entrambi condividono l'illusione di poter scegliere.
A volte tale selezione e la successiva scelta
viene definita come "avere tutto". Avere tutto è esattamente ciò che
questo non è. Una definizione più corretta potrebbe essere rifiutare tutto, insistendo per avere solo una parte, e alla fine,
non ottenere nemmeno quella.
Pensate al nostro paesaggio sessuale come a
un quadrato o un quadrante con quattro angoli: A, B, C e D. All’angolo A vi sono persone - per lo più uomini -
che credono che si possa godere di un maggiore piacere sessuale
strumentalizzando i loro partner e rifiutando il dono di sé. In questo modo,
cadono in quello che è stato definito il "paradosso edonistico": il
modo migliore per rovinare il piacere è quello di renderlo il vostro obiettivo.
Il piacere arriva naturalmente come
sottoprodotto del perseguire qualcos'altro, come il bene di un'altra persona.
Quando parlo con gli studenti, prendo come esempio una canzone di Mick Jagger
che hanno ascoltato tutti, anche se pensano che i Rolling Stones siano un
gruppo di vegliardi. La canzone è "I can’t get no satisfaction".
Nessuno che abbia ascoltato questa canzone potrebbe mai immaginare che Jagger
soffra per mancanza di sesso. Il problema è che tutta questa soddisfazione non
lo soddisfa più.
Nell’angolo B del quadrante ci sono altre persone - per lo più donne - che
cercano di sostituire i sentimenti
dell’unione all'unione stessa. Abbiamo un indizio di quanto questo sia comune
nello svilimento del linguaggio relativo all’intimità. Nei discorsi di oggi,
"Ero in intimità con lui" significa "Ho fatto sesso con
lui", né più né meno. Questo eufemismo è usato più o meno
intercambiabilmente con un altro: "Ho avuto un contatto fisico con lui",
che dice tutto quello che dovete sapere.
I due si sono impegnati in una determinata
operazione con le loro parti del corpo. Ci può essere stata un’unione in una
sola carne, in altre parole, i loro corpi possono aver agito come un unico
organismo ai fini della procreazione, ma non c'è stata un’unione di una vita,
perché ciò richiederebbe un reciproco e totale dono di sé. Anche così, la
transazione del corpo produce sentimenti
di unione, perché questo è ciò per cui è stato progettato.
Confondono questi sentimenti con le cose che
rappresentano e sono destinati a favorire, chiedendosi poi perché tutto è
crollato. Dopo tutto "ti sentivi così vicino", "sembravi così
impegnato", "sembrava che andasse così bene". Sì, hai avuto
tutto tranne la sostanza di cui questi sentimenti sono fatti per essere segno.
Nell’angolo C del quadrante ci sono coppie, che evitando deliberatamente il
cosiddetto carico dei bambini per godere di una più profonda intimità,
immaginano di poter migliorare il significato unitivo della sessualità
negandone il significato procreativo. Non funziona in questo modo. Perché
dovrebbe? La capacità unitiva dei coniugi non esiste senza uno scopo; esiste
per la loro alleanza procreativa.
Questo è il loro scopo, è la matrice in cui
evolvono. I bambini ci cambiano in un modo in cui abbiamo disperatamente
bisogno di essere cambiati. Ci svegliano, bagnano i pannolini, dipendono da noi
completamente. Volenti o nolenti, ci portano al di là delle nostre abitudini
egoistiche e ci costringono a vivere con sacrificio per gli altri; essi sono la
continuazione necessaria e naturale della scossa al nostro egoismo che è
iniziata col matrimonio stesso.
A dire il vero, i coniugi possono cercare di
vivere l’uno per l'altro in spirito di sacrificio, ma questo amore si trasforma
troppo facilmente in un ripiegamento su se stessi. Nessuno pensi che mi
riferisco alle coppie che non hanno figli, senza lor colpa. Anche per loro, la
mancanza di figli è una perdita, infatti il fattore decisivo non è la
sterilità, ma la sterilità intenzionale. Nel corso naturale delle cose, se
rifiutiamo volontariamente il
significato procreativo dell'unione, allora l’unione stenta. Ci siamo
trasformati solo da un paio di io
egoisti ad un unico noi egoista.
Nell’angolo D del quadrante ci sono persone che la pensano in modo esattamente
opposto. Invece di supporre di poter affermare il significato unitivo della
sessualità senza quello procreativo, immaginano di poter affermare il
significato procreativo della sessualità senza quello unitivo. Lo
sconvolgimento che questo stile di vita comporta non si è ancora pienamente
realizzato tra di noi, ma la nostra tecnologia lo permette, la maggior parte
degli ordinamenti lo permette e così anche la nostra legge.
Incontro Amber,
lei vive da sola, esce con Dave, per cui non ha alcun interesse sessuale, ogni
tanto va a letto con Robert, per cui non ha alcun interesse sociale. Amber vuole un figlio, ma non vuole le complicazioni
di un rapporto e inoltre, non vuole rimanere incinta. Volere è potere. Ha un
contratto con Paul come donatore di seme, Danielle come donatrice di ovuli,
Brooke come incubatrice e Brian come figura di “visiting father”, per offrire
al bambino un "tempo di qualità".
Mettiamo da parte i nostri sentimenti e
facciamo attenzione a cosa è successo. Tra gli esseri umani, la procreazione avviene
nel contesto di un rapporto unitivo. Distruggere il significato unitivo
dell'atto procreativo significa trasformarlo in un diverso tipo di atto. Non è
più la procreazione, ma la produzione; il bambino non è più espressione
dell’amore dei suoi genitori, ma un prodotto. In realtà, egli non ha genitori.
È orfano prima del suo concepimento. La sua relazione col suo custode è quella
di una cosa acquistata e pagata da chi l’ha comprata e pagata.
La controrivoluzione
Ho sviluppato solo quattro argomenti in
questo articolo; permettetemi di riassumerli. Il primo è che dobbiamo
rispettare i principi della nostro progetto sessuale. Come gli stili di vita
che violano gli aspetti corporei del nostro progetto, ci fanno ammalare e ci
uccidono, così gli stili di vita che violano gli aspetti emotivi, intellettuali
e spirituali del nostro progetto ci abbrutiscono e rendono la vita vuota di
significato.
Il secondo argomento è che le facoltà
sessuali umane hanno uno scopo. Poiché lo scopo delle facoltà visive è quello di
vedere e lo scopo delle facoltà digestive è quello di assumere nutrimento, così
lo scopo delle facoltà sessuali è quello di procreare. Questo scopo non è una
questione di punti di vista; se non fosse per questo scopo, non saremmo in
grado di spiegare il motivo per cui abbiamo tali facoltà. Inoltre, se cerchiamo
di fare uso delle facoltà sessuali in modo da frustrare e violare questo scopo,
frustriamo e violiamo noi stessi.
Il terzo argomento è che il progetto umano
per la procreazione richiede una vita coniugale e familiare. Per i pesci rossi
non è così; riescono a procreare facendone a meno. Noi no. Per dirla in un
altro modo, siamo fatti in vista del matrimonio e della famiglia, uno dei
nostri criteri di progettazione è esservi idonei. Nessuno li ha inventati,
nessuno può restarne indifferente e non c'è mai stato un momento nella storia
umana in cui non esistessero.
Anche quando sono sottosopra, resistono. I
coniugi e familiari divisi da calamità, normalmente, cercano di riunirsi anche
a costo di sforzi straordinari. Il matrimonio e la famiglia non sono solo beni
apparenti, ma reali, e le regole e le abitudini necessarie perché prosperino
appartengono alla legge naturale.
L’argomento finale è che il legame sponsale
ha una propria struttura, che nutre e si nutre di queste istituzioni, perché ha
una struttura propria e suoi principi. Tra questi principi enumeriamo i
seguenti: la felicità non può essere accresciuta solo col rapporto sessuale con
l'altro; la gioia coniugale richiede un dono reciproco e totale di sé.
Sentimenti di unione non possono sostituire l'unione; il loro scopo è quello di
sostenere la realtà di cui sono solo un’anticipazione. I significati unitivo e
procreativo della sessualità sono uniti dalla natura; non li si può separare
senza distorcerli o sminuirli.
Questi principi sono la vera ragione dei
comandi e divieti della morale sessuale tradizionale. Onora i tuoi genitori.
Prenditi cura dei tuoi figli. Preserva il sesso per il matrimonio. Rendi il
matrimonio fecondo. Sii fedele al tuo coniuge.
Lasciate che la rivoluzione sessuale
seppellisca la rivoluzione sessuale. Dopo aver finito di girare, si arriva al
punto di partenza. Quello che tua madre, ma che dico, tua nonna, ancor di più,
la tua bisnonna ti ha detto è sempre stato giusto. Queste sono le leggi
naturali del sesso.
J. Budziszewski |
J. Budziszewski è professore di Government and Philosophy, all’Università di Austin (Texas). Questo articolo è stato pubblicato originariamente in Touchstonemagazine, con il titolo editoriale Designed for sex. Le leggi naturali del sesso costituisce il titolo originale del testo che ora è disponibile in un edizione aggiornata nel volume dell’autore On the Meaning of Sex (ISI Books, 2012). Il professor J. Budziszewski cura anche un sito e blog The Underground Thomist, dove è possibile trovare molti altri suoi scritti.
Pubblicato
e tradotto con il permesso dell’autore, tutti i diritti sono riservati © Il Coraggio
della Castità 2016
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