Di ritorno dalla Conferenza di Courage/EnCourage 2013 svoltasi a Chicago
(25-28 luglio) avrei voluto subito condividere l’entusiasmo ed il senso di
profonda guarigione interiore che quest’esperienza mi ha trasmesso. Complice
tuttavia un po’ di jet lag e gl’impegni della vita quotidiana mi accingo solo
ora a scriverne un breve resoconto.
St Mary of the Lake, Mundelein |
Il seminario di Saint Mary of the Lake a Mundelein, una località appena
fuori Chicago, è un posto speciale per l’importanza simbolica che riveste per
il cattolicesimo americano e per lo splendido scenario naturalistico in cui è
iscritto. Gli stabili in mattoni rossi, come i solidi arredi interni, risalgono
agli anni ’20 del secolo appena trascorso. Se non fosse per l’internet point
interno, sembra quasi che il tempo si sia fermato a quell’epoca. La chiesa
principale, dedicata all’Immacolata, sorge in cima ad una collina che,
degradando in terrazze fiorite e pontili che imitano i bracci del colonnato di piazza
San Pietro arriva a lambire un lago dai profili irregolari. Il complesso è circondato
da un bosco di abeti in cui è facile avvistare picchi e scoiattoli, nelle
frequenti radure fanno poi capolino cervi e cerbiatti abituati alla presenza
umana.
In questo scenario si è svolta la XXV Conferenza di Courage, l’unico
apostolato ufficialmente approvato dalla Chiesa Cattolica, per la cura
pastorale delle persone con attrazione per lo stesso sesso e dei loro cari.
L’evento coincide con le parole di Papa Francesco che ribadiscono la necessità per
la Chiesa di accogliere le persone che provano un’attrazione omosessuale e che
desiderano vivere cristianamente offrendo loro una pastorale fondata sulla
Verità di Cristo, come ci viene proposta dalla Sua Chiesa.
Nell’arco di poche ore il college si popola di alcune centinaia di
persone, numero destinato ad aumentare nell’arco dei quattro giorni tanto da
gremire la chiesa principale da oltre 700 posti durante la messa celebrata dal
cardinale di Chicago Francis George, accompagnato da numerosi vescovi, sacerdoti
e diaconi provenienti da tutti gli Stati Uniti per queste giornate di
formazione pastorale ed incontro.
Di queste intense giornate mi resta impresso il clima di grande allegria
e fratellanza: gli interventi hanno sempre avuto un tono ironico che alleggeriva
la serietà dei temi trattati, momenti di condivisione e vita spirituale (c’era
la messa anche in spagnolo, confessioni, preghiera comunitaria) si alternavano
a continue occasioni di socializzazione con ragazzi provenienti da tutti gli
Stati Uniti e da altri 13 paesi (Italia inclusa), culminati nella festa di sabato
sera. Ancora sento l’effetto “sanante” dell’abbraccio virile di Luis, Brian,
Stefano…
Il primo intervento è affidato al professor J. Budziszewski che ha parlato sul perché esista il sesso, fondandosi sul diritto
naturale. Il suo discorso si è articolato intorno a quattro temi 1. Occorre rispettare
la nostra configurazione sessuale 2. La facoltà sessuale ha uno scopo che è la
procreazione 3. La procreazione richiede il matrimonio e la vita comune 4. L’unione
sponsale ha le sue leggi: la gioia coniugale si fonda sul dono di sé e non sul
piacere sessuale, i fini unitivo e procreativo della sessualità sono
naturalmente inscindibili a pena di distorcerne il valore e significato. Questi
principi sono alla base della morale tradizionale.
Il domenicano p. Emmerich Vogt,
O.P. ha parlato di come lavorare e vivere i (dodici) passi con la
sacra scrittura e i santi. La brillante e spiritosa relazione ha messo in luce
la necessità di rivolgere verso noi stessi la nostra attenzione senza cercare
di trovare negli altri o nel mondo le cause del nostro malessere. Superare la
presunzione di volere che il mondo sia come dovrebbe essere, come noi pensiamo
che debba essere invece di accettare la realtà per quello che Dio permette che
sia. Il lavoro sulle aspettative (“rancori premeditati”) consente di superare
una delle principali cause di collera ed apre la strada al dominio di sé.
La psichiatra suor Marysia Weber, R.S.M. ha parlato
della diffusione della pornografia via internet, dei danni da questa causata e
della necessità della purificazione della memoria.
Molto appassionanti gli interventi di chi si è convertiti o è tornato al
cattolicesimo. La giornalista Dawn Eden
ha parlato su come guarire le ferite sessuali con l’aiuto dei santi, dando la
sua testimonianza di persona con Sindrome da Stress Post Traumatico rinata nella fede cattolica.
Il Dr. Bill Consiglio,
ritornato alla fede cattolica, ha parlato di come tutto concorra al bene, per coloro
che amano Dio (Rm 8:28) e della necessità della Fede per avere un punto
di osservazione più elevato che ci consenta di vedere dove si trova l’uscita
del labirinto dell’omosessualità.
Andy Comiskey, il fondatore di Desert Stream e del programma Living Waters,
recentemente convertitosi ha tenuto un workshop nel quel ha parlato di come
stia cambiando il suo programma in accordo con il magistero della Chiesa
cattolica ed ha risposto alle obiezioni del pubblico circa il rischio di creare
una falsa identità ex-gay o pseudo-eterosessuale speculare a quella gay con
conseguenti effetti iatrogeni di non autoaccettazione.
P. Paul Scalia, presidente del consiglio dei direttori, ha
tenuto un intervento esilarante sulla necessità di temere (rispettare) il
Signore per non avere paura.
P. Paul Check ha parlato della gioia del Signore, quella gioia che il
mondo non da ma che non può neanche togliere e che sarà la nostra forza; ha
messo in guardia dallo scontro che ci attende rilevando (non senza ironia e
citando il beato J. H. Newman) che si tratta di una lotta impari perché noi
abbiamo dalla nostra parte Gesù e la sua Santa Madre!
La conferenza si è conclusa con la messa celebrata dal direttore
internazionale p. Paul Check che nell’omelia ha parlato della necessità di
resistere saldi nella fede difronte alla tempesta che ci prepariamo ad
affrontare.
Trascrivo la preghiera letta
prima di ogni intervento della Conferenza.
La tempesta nel mare di Galilea (Rembrandt 1633) |
O Signore, fa' di me uno
strumento della tua Pace:
Dove è odio, fa' ch'io
porti l'Amore.
Dove è offesa, ch'io
porti il Perdono.
Dove è discordia, ch'io
porti l'Unione.
Dove è dubbio, ch'io porti
la Fede.
Dove è errore, ch'io
porti la Verità.
Dove è disperazione,
ch'io porti la Speranza.
Dove è tristezza, ch'io
porti la Gioia.
Dove sono le tenebre,
ch'io porti la Luce.
O Maestro, fa' ch'io non
cerchi tanto:
Essere consolato, quanto
consolare.
Essere compreso, quanto
comprendere.
Essere amato, quanto
amare.
Poiché è
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è
perdonati;
Morendo, che si
resuscita a Vita Eterna.
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