domenica 25 agosto 2013

"La voluttà fu data al verme e l'angelo sta di fronte a Dio"

Ripescando nel profondo della memoria riemergono i versi dell'ode an die freude di Friedrich Schiller che segnano anche l'inizio di un noto brano dei Fratelli Karamazov che già in passato mi si era proposto alla riflessione. Per uno strano incrocio di coincidenze letterarie questo stesso brano che mi aveva costretto ad interrogarmi sul senso del concetto di "bellezza" in Dostoevskij mi si riproponeva nell'incipit delle Confessioni di una maschera di Mishima Yukio. Romanzo a tematica autobiografica ed omosessuale  di un autore folle e perverso del Giappone contemporaneo, ma con un piede ben piantato nel decadentismo europeo.

Leggiamo:

"La voluttà fu data al verme. Ecco fratello, io sono uno di questi vermi e proprio per me furono dette quelle parole. Tutti noi Karamazov siamo così, anche in te che sei un angelo vive questo verme, e scatena nel tuo sangue le bufere. Sì, le bufere, perché la lussuria è una bufera, è peggio di una bufera! La bellezza è una cosa terribile e paurosa. Paurosa, perché è indefinibile, e definirla non si può, perché Dio non ci ha dato che enigmi. Qui le due rive si uniscono, qui tutte le contraddizioni coesistono. Io, fratello, sono molto ignorante, ma ho pensato molto a queste cose. Quanti misteri! Troppi enigmi sulla terra opprimono l’uomo.
Scioglili, se puoi, e torna salvo alla riva. La bellezza! Io non posso sopportare che un uomo, magari di cuore nobilissimo e di mente elevata, cominci con l’ideale della Madonna e finisca con l’ideale di Sodoma. Ancora più terribile è quando uno ha già nel suo cuore l’ideale di Sodoma e tuttavia non rinnega nemmeno l’ideale della Madonna, anzi, il suo cuore brucia per questo ideale, e brucia davvero, sinceramente, come negli anni innocenti della giovinezza. No, l’animo umano è immenso, fin troppo, io lo rimpicciolirei. Chi lo sa con precisione che cos’è? Lo sa il diavolo, ecco! Quello che alla mente sembra un’infamia, per il cuore, invece è tutta bellezza. Ma c’è forse bellezza nell’ideale di Sodoma? Credimi, proprio nell’ideale di Sodoma la trova l’enorme maggioranza degli uomini! Lo conoscevi questo segreto, o no? La cosa paurosa è che la bellezza non solo è terribile, ma è anche un mistero. E' qui che Satana lotta con Dio, e il loro campo di battaglia è il cuore degli uomini. Già, la lingua batte dove il dente duole."

(da “I fratelli Karamazov” – libro III – “i lussuriosi” di F.Dostoevskij)

Cosa non può sopportare D.? La contraddizione terribile che sperimentiamo ogni giorno in noi stessi, creati per l'infinito eppure soggetti alla schiavitù del peccato.

La bellezza è il sacrificio ovvero quel morire per l'altro che ci divinizza (ci rende simili per quanto possibile a Dio); ma che può pervertirsi nell'uomo a causa del peccato fino a divenire desiderio di autodistruzione, profanazione del proprio corpo e di quello altrui, compiacimento nella sofferenza morale e fisica.

L'amore è un mistero, una realtà potentissima che può significare la vita come la morte per un essere umano, in entrambi i casi risponde ad un bisogno profondo di uscire da sé, penso che questa sia la chiave che restituisce coerenza al quadro.

Nella risposta congruente o ingannevole a questo bisogno trova forse spiegazione lo straordinario potenziale spirituale delle persone con  attrazioni omosessuali che decidono di percorrere la via della castità. Il patrimonio di sofferenze, il senso d'inadeguatezza e l'alienazione profonda rispetto alla concretezza del reale ne fanno dei radicali con una naturale vocazione per l'assoluto. Se posso dire di aver incontrato Cristo questo è certamente accaduto negli occhi di fratelli e sorelle che s'interrogavano con onestà e stupore difronte al senso profondo di questa nostra peculiare condizione.


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