“La musica è come un droga, ma non ci sono
centri di riabilitazione”
Morrissey (Select, 1991)
Morrissey & The Smiths
In un cassetto del mio armadio si nascondono,
sotto una pila di cd, alcune audiocassette dei primi anni ’80 con la
registrazione da vinile dei primi album degli Smiths (1983-1987). Sono un
regalo del mio amatissimo compagno di banco delle superiori. Di pari passo con
quella mia passione omosessuale è cresciuta quella per la musica ed i testi di
questo controverso cantante. Ma chi è Steven Patrick Morrissey? Vegetariano,
animalista, antimonarchico, contrario ai conservatori Thatcher e Bush ma anche
accusato - ingiustamente - di razzismo per aver difeso il diritto di parola dei
movimenti di estrema destra, adorato da uno stuolo di fedelissimi fan, ambiguo
e sessualmente astinente. Una delle figure musicali più influenti degli ultimi
30 anni.
This charming Man
In questa breve nota non racconterò la storia
degli Smiths e del loro frontman Morrissey, d’altronde facilmente reperibile
anche in rete, mi concentrerò invece volentieri su tre temi principali della
sua opera: 1. Sessualità 2. Artwork 3. Testi, nella misura in cui hanno
influito culturalmente e psicologicamente sulla mia vita omosessuale.
La sessualità di Morrissey è argomento
controverso, fin da quando saliva sul palco con un mazzo di
gladioli in omaggio al suo eroe Oscar Wilde[1], non ha infatti mai dichiarato esplicitamente il suo
orientamento sessuale, anche se qualche sospetto lo abbiamo sempre avuto.
L’Enciclopedia Britannica dice di lui: “una personalità intrigante e
conflittuale (ad un astinenza proclamata a gran voce si contrappongono timide
note di una velata omosessualità)”. Come poteva non appassionarmi
What Difference Does It Make?
un
personaggio del genere che nel 1984 dichiarava: “Vorrei liberare il mondo dagli stereotipi sessuali. Una sorta di
profeta del quarto sesso. Il "terzo sesso" è stato provato, ma ha
fallito. Io voglio qualcosa di diverso.” e ancora rifiutando l’etichetta
gay ha detto: “La gente è solo sessuale,
il prefisso... è irrilevante”. Come se non bastasse si dichiarava asessuale e casto, prescindendo l’amore
dal sesso e dalla sessualità delle persone. Difronte all’edonismo
deresponsabilizzato e machista degli anni ’80 sono parole rivoluzionarie che
fecero breccia nell’animo timido di tanti adolescenti in cerca di qualcosa di
più, come me.
Lo stile della band è molto semplice: jeans,
maglietta ed occhiali di celluloide con la
William, It Was Really Nothing
montatura spessa (come quelli
passati dalla mutua di allora), essenzialità che fa il paio con la musica:
sezione ritmica (batteria, basso, chitarra) e voce baritonale con calde
armoniche naturali. L’artwork, così come
i videoclip, contiene spesso riferimenti ed allusioni omoerotiche o riferimenti
socio-culturali significativi. Le immagini, tratte da film e riviste,
rispecchiano gl’interessi di Morrissey appassionato della cultura popolare
inglese anni ’50-’60 (stile bravo ragazzo in cerca del senso della vita prima
della rivoluzione sessuale), una semplicità camp
in contrasto con la volgarità anni ’80 ma anche la passione per la cultura
femminista e scrittrici saffiche come Virginia Woolf, Shelagh Delaney e Elizabeth Smart. Il primo
singolo Hand in Glove (1983) ha una fotografia di Jim French (fotografo
omoerotico) di un nudo maschile di spalle (tratta da Margaret
The Smiths
Walters The Nude Male); il secondo singolo This charming Man (1983) è un fotogramma di Jean Marais nel film Orfeo (1949) di Jean Cocteau.
Il terzo singolo What Difference Does
It Make? (1984) è un fotogramma di Terence Stamp nell’inquietante film Il collezionista (1965) di William
Wyler. Il singolo di William, It Was
Really Nothing (1984) è un fotogramma di Colin Campbell nel film a tematica
omosessuale The Leather boys (1964)
di Sidney J. Furie
La copertina del primo album omonimo della band
(1984) riproduce un fotogramma raffigurante l’attore porno Joe Dallesandro nel
film di Paul Morrissey (e prodotto da Andy Warhol) Flesh (1968).
Un'altra protetta di Warhol, la trans MtF Candy Darling, compare sulla
copertina del singolo Sheila Take a Bow (1987) in un fotogramma dal film Women in Revolt (1971). Sempre in tema di
trans una serie di cartelloni
Sheila Take a Bow
pubblicitari del film Christine Jorgensen: The first man to become a woman vengono
insistentemente inquadrati in un videoclip amatoriale (?) di Please, please,
please, let me get what I want (1984).
Notevoli sono anche i
video diretti dal regista Derek Jarman (attivista del movimento gay), segnalo in
particolare quello di There Is a Light That Never Goes Out (1986)
Altri soggetti iconici
sono James Dean (Bigmouth Strikes Again, 1986) ed Alain Delon (The Queen is
Dead, 1986), Elvis Presley (Shoplifters of the World Unite, 1987), Truman
Capote (The Boy With The Thorn In His Side, 1985) ed Oscar Wilde che compare in
diverse occasioni. Morrissey, a differenza degli album e singoli con gli
Smiths, nella produzione da solista, in un esercizio
Christine Jorgensen: The first man to become a woman
narcisistico, provocatorio
che rischia a volte di essere perfino blasfemo, usa quasi esclusivamente la sua
immagine nelle copertine. Il suo volto, caratterizzato dal ciuffo alla James
Dean, il mento sfuggente e la sproporzione rispetto al corpo dell’artista ci
accompagna nella maggior parte delle sue nuove opere, fanno eccezione solo
Boxers e World of Morrissey del 1995.
Tra i gruppi
ispiratori hanno un ruolo determinante i New York Dolls i cui membri adottano
un look glam e androgino.
There Is a Light That Never Goes Out
I testi di Morrissey e degli Smiths, ad una prima lettura
superficialmente deprimenti, sono spesso pieno di un umorismo mordace espresso con una pregevole forma poetica ed in grado
di strappare incontenibili risate; L’interesse giovanile di Morrissey per il
realismo sociale dei serial televisivi degli anni ‘60, lo ha influenzato nello
scrivere di gente comune, delle loro esperienze con la depressione, il senso
di rifiuto, la solitudine, il disadattamento, la marginalità, l’esclusione e la morte.
Morrissey: L'autobiografia
Tra i temi
centrali e ricorrenti troviamo anche l’amore struggente, agognato, negato, l’insoddisfazione giovanile,
il lavoro borghese ed una costante ambiguità sessuale. È lui stesso a dirci che ha “trasformato il disagio in
canzoni di successo” (On The Streets I Ran, 2006).
A titolo di esempio trascrivo il testo della canzone più famosa degli Smiths: How Soon is Now (1984) nella traduzione proposta dal sito Wor(l)d of Morrissey, a cui rinvio chi volesse approfondire:
Quando sarà Adesso?
Tu, chiudi il becco!
Come puoi dire
Che affronto le cose nel modo sbagliato
Sono un Uomo ed ho bisogno d'essere Amato
Esattamente come chiunque altro
Conosco un club, se ti va di andarci
Potresti incontrarci qualcuno che ti ami davvero
Così ci vai e te ne resti in disparte
E te ne vai da solo
E vai a casa e ti metti a piangere
Ed hai voglia di morire
Quando dici che accadrà Adesso
Quando intendi esattamente?
Vedi, ho già aspettato troppo a lungo
Ed ogni mia speranza è cessata
Tu, chiudi il becco!
Come puoi dire
Che affronto le cose nel modo sbagliato
Sono un Uomo ed ho bisogno d'essere Amato
Esattamente come chiunque altro
Hatful Of Hollow
PS
Non posso esimermi in queste mie note necessariamente brevi e incomplete di rinviare il lettore ad alcuni spunti di riflessione che possono emergere dall'accostamento di Morrissey con lo scrittore di Correggio, Pier Vittorio Tondelli
[1] Il quale
in realtà preferiva i gigli.
Morrissey (Select, 1991)
Morrissey & The Smiths |
In un cassetto del mio armadio si nascondono,
sotto una pila di cd, alcune audiocassette dei primi anni ’80 con la
registrazione da vinile dei primi album degli Smiths (1983-1987). Sono un
regalo del mio amatissimo compagno di banco delle superiori. Di pari passo con
quella mia passione omosessuale è cresciuta quella per la musica ed i testi di
questo controverso cantante. Ma chi è Steven Patrick Morrissey? Vegetariano,
animalista, antimonarchico, contrario ai conservatori Thatcher e Bush ma anche
accusato - ingiustamente - di razzismo per aver difeso il diritto di parola dei
movimenti di estrema destra, adorato da uno stuolo di fedelissimi fan, ambiguo
e sessualmente astinente. Una delle figure musicali più influenti degli ultimi
30 anni.
This charming Man |
In questa breve nota non racconterò la storia
degli Smiths e del loro frontman Morrissey, d’altronde facilmente reperibile
anche in rete, mi concentrerò invece volentieri su tre temi principali della
sua opera: 1. Sessualità 2. Artwork 3. Testi, nella misura in cui hanno
influito culturalmente e psicologicamente sulla mia vita omosessuale.
La sessualità di Morrissey è argomento
controverso, fin da quando saliva sul palco con un mazzo di
gladioli in omaggio al suo eroe Oscar Wilde[1], non ha infatti mai dichiarato esplicitamente il suo
orientamento sessuale, anche se qualche sospetto lo abbiamo sempre avuto.
L’Enciclopedia Britannica dice di lui: “una personalità intrigante e
conflittuale (ad un astinenza proclamata a gran voce si contrappongono timide
note di una velata omosessualità)”. Come poteva non appassionarmi
un
personaggio del genere che nel 1984 dichiarava: “Vorrei liberare il mondo dagli stereotipi sessuali. Una sorta di
profeta del quarto sesso. Il "terzo sesso" è stato provato, ma ha
fallito. Io voglio qualcosa di diverso.” e ancora rifiutando l’etichetta
gay ha detto: “La gente è solo sessuale,
il prefisso... è irrilevante”. Come se non bastasse si dichiarava asessuale e casto, prescindendo l’amore
dal sesso e dalla sessualità delle persone. Difronte all’edonismo
deresponsabilizzato e machista degli anni ’80 sono parole rivoluzionarie che
fecero breccia nell’animo timido di tanti adolescenti in cerca di qualcosa di
più, come me.
What Difference Does It Make? |
Lo stile della band è molto semplice: jeans,
maglietta ed occhiali di celluloide con la
montatura spessa (come quelli
passati dalla mutua di allora), essenzialità che fa il paio con la musica:
sezione ritmica (batteria, basso, chitarra) e voce baritonale con calde
armoniche naturali. L’artwork, così come
i videoclip, contiene spesso riferimenti ed allusioni omoerotiche o riferimenti
socio-culturali significativi. Le immagini, tratte da film e riviste,
rispecchiano gl’interessi di Morrissey appassionato della cultura popolare
inglese anni ’50-’60 (stile bravo ragazzo in cerca del senso della vita prima
della rivoluzione sessuale), una semplicità camp
in contrasto con la volgarità anni ’80 ma anche la passione per la cultura
femminista e scrittrici saffiche come Virginia Woolf, Shelagh Delaney e Elizabeth Smart. Il primo
singolo Hand in Glove (1983) ha una fotografia di Jim French (fotografo
omoerotico) di un nudo maschile di spalle (tratta da Margaret
Walters The Nude Male); il secondo singolo This charming Man (1983) è un fotogramma di Jean Marais nel film Orfeo (1949) di Jean Cocteau.
Il terzo singolo What Difference Does
It Make? (1984) è un fotogramma di Terence Stamp nell’inquietante film Il collezionista (1965) di William
Wyler. Il singolo di William, It Was
Really Nothing (1984) è un fotogramma di Colin Campbell nel film a tematica
omosessuale The Leather boys (1964)
di Sidney J. Furie
William, It Was Really Nothing |
The Smiths |
La copertina del primo album omonimo della band
(1984) riproduce un fotogramma raffigurante l’attore porno Joe Dallesandro nel
film di Paul Morrissey (e prodotto da Andy Warhol) Flesh (1968).
Un'altra protetta di Warhol, la trans MtF Candy Darling, compare sulla
copertina del singolo Sheila Take a Bow (1987) in un fotogramma dal film Women in Revolt (1971). Sempre in tema di
trans una serie di cartelloni
pubblicitari del film Christine Jorgensen: The first man to become a woman vengono
insistentemente inquadrati in un videoclip amatoriale (?) di Please, please,
please, let me get what I want (1984).
Sheila Take a Bow |
Notevoli sono anche i
video diretti dal regista Derek Jarman (attivista del movimento gay), segnalo in
particolare quello di There Is a Light That Never Goes Out (1986)
Altri soggetti iconici
sono James Dean (Bigmouth Strikes Again, 1986) ed Alain Delon (The Queen is
Dead, 1986), Elvis Presley (Shoplifters of the World Unite, 1987), Truman
Capote (The Boy With The Thorn In His Side, 1985) ed Oscar Wilde che compare in
diverse occasioni. Morrissey, a differenza degli album e singoli con gli
Smiths, nella produzione da solista, in un esercizio
narcisistico, provocatorio
che rischia a volte di essere perfino blasfemo, usa quasi esclusivamente la sua
immagine nelle copertine. Il suo volto, caratterizzato dal ciuffo alla James
Dean, il mento sfuggente e la sproporzione rispetto al corpo dell’artista ci
accompagna nella maggior parte delle sue nuove opere, fanno eccezione solo
Boxers e World of Morrissey del 1995.
Christine Jorgensen: The first man to become a woman |
Tra i gruppi
ispiratori hanno un ruolo determinante i New York Dolls i cui membri adottano
un look glam e androgino.
There Is a Light That Never Goes Out |
I testi di Morrissey e degli Smiths, ad una prima lettura
superficialmente deprimenti, sono spesso pieno di un umorismo mordace espresso con una pregevole forma poetica ed in grado
di strappare incontenibili risate; L’interesse giovanile di Morrissey per il
realismo sociale dei serial televisivi degli anni ‘60, lo ha influenzato nello
scrivere di gente comune, delle loro esperienze con la depressione, il senso
di rifiuto, la solitudine, il disadattamento, la marginalità, l’esclusione e la morte.
Tra i temi
centrali e ricorrenti troviamo anche l’amore struggente, agognato, negato, l’insoddisfazione giovanile,
il lavoro borghese ed una costante ambiguità sessuale. È lui stesso a dirci che ha “trasformato il disagio in
canzoni di successo” (On The Streets I Ran, 2006).
Morrissey: L'autobiografia |
A titolo di esempio trascrivo il testo della canzone più famosa degli Smiths: How Soon is Now (1984) nella traduzione proposta dal sito Wor(l)d of Morrissey, a cui rinvio chi volesse approfondire:
Quando sarà Adesso?
Tu, chiudi il becco!
Come puoi dire
Che affronto le cose nel modo sbagliato
Sono un Uomo ed ho bisogno d'essere Amato
Esattamente come chiunque altro
Conosco un club, se ti va di andarci
Potresti incontrarci qualcuno che ti ami davvero
Così ci vai e te ne resti in disparte
E te ne vai da solo
E vai a casa e ti metti a piangere
Ed hai voglia di morire
Quando dici che accadrà Adesso
Quando intendi esattamente?
Vedi, ho già aspettato troppo a lungo
Ed ogni mia speranza è cessata
Tu, chiudi il becco!
Come puoi dire
Che affronto le cose nel modo sbagliato
Sono un Uomo ed ho bisogno d'essere Amato
Esattamente come chiunque altro
Hatful Of Hollow |
Non posso esimermi in queste mie note necessariamente brevi e incomplete di rinviare il lettore ad alcuni spunti di riflessione che possono emergere dall'accostamento di Morrissey con lo scrittore di Correggio, Pier Vittorio Tondelli
[1] Il quale
in realtà preferiva i gigli.
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