mercoledì 21 settembre 2016

7 anni: Il Signore che trasforma la mia fragilità in virtù



Offro questa preghiera per celebrare sette anni dall'inizio del mio percorso di uscita dall'omosessualità praticata verso la virtù della castità. Questo tempo è stato segnato dall'astinenza dal comportamento omogenitale, un impegno rinnovato e sostenuto quotidianamente dalla grazia dei sacramenti e della preghiera così come dall'amicizia fraterna che si realizza nella comunione generata dal condividere onestamente le proprie ferite nei gruppi dell'Apostolato Courage, un percorso di crescita nel vero amore, quello incondizionato ed integrale di Cristo sposo: l'amore casto.
Una prospettiva fino a qualche tempo fa inimmaginabile in una vita, la mia, per troppo tempo ripiegata su di una triplice ferita: psichica, fisica e spirituale. Alle sofferenze della dipendenza da alcol e sostanze si associavano infatti ansia e depressione a fare da contorno all'inclinazione omosessuale, questa radicale ferita dell'identità. Solo nell'assunzione incondizionata della mia impotenza e del mio limite nei confronti di me stesso ho trovato il coraggio per affidarmi a Colui che con il suo amore mi trasforma per realizzarmi pienamente, un giorno alla volta. Offro questi anni di cammino per tutti coloro che ancora soffrono per la loro attrazione omosessuale e sono in cerca di risposte di Verità, li offro anche per tutti quei sacerdoti - ancora troppo pochi - che generosamente offrono un'autentica accoglienza - senza lasciarsi ingannare dalle ambiguità del mondo - con la parola e con l'esempio della loro vita, perché possano essere sempre più testimoni della Misericordia del Signore.


La Preghiera del paradosso
o della trasformazione:

Ti prego, o Dio, trasforma:
le mie ferite in sorgente di grazia

la mia miseria in povertà
la mia solitudine in consolazione
la mia memoria in riconciliazione
la mia inquietudine in ricerca
la mia vergogna in umiltà
la mia repressione in Castità
il mio dolore in compassione

la mia disperazione in Fede
il mio disadattamento in Speranza
la mia pulsione di morte in autodonazione
le mie amarezze in sete di Giustizia
il mio senso d'inadeguatezza in Prudenza
la mia rabbia in zelo
il mio narcisismo in rispetto per il mio corpo

la mia autocommiserazione in accettazione
la mia insicurezza in affidamento
la mia alienazione in contemplazione
la mia ansia in sollecitudine
la mia depressione in pace
la mia precarietà in distacco dalle sicurezze illusorie
i miei attaccamenti in Amicizia

le mie paure in timor di Dio
la mia esaltazione in esultanza
le mie rinunce in offerta
Amen

venerdì 2 settembre 2016

SANTA MADRE TERESA DI CALCUTTA E L'"AMORE GAY"



Santa Madre Teresa di Calcutta

Dato che non si può vivere senza amore, cosa dovrebbero fare coloro che sperimentano un'attrazione per persone del proprio stesso sesso? Il primo passo consiste nel convertire il loro cuore a Dio, chiedendogli di insegnargli il vero significato dell'amore. Al giorno d'oggi sono molto diffuse alcune false idee di amore. Per alcuni è un'attrazione passeggera. Per altri è una passione che brucia. Per un cristiano è vivere a imitazione di Cristo, che ha offerto la Sua vita in sacrificio per gli altri. Amare significa volere il bene dell'altro senza condizioni, a qualsiasi costo. Santa Madre Teresa di Calcutta diceva: "l'amore per essere reale, deve costare, deve far male, deve svuotarci di noi stessi" (1).

Rispondendo a un giornalista che gli chiedeva che cosa pensasse degli "omosessuali" o gay rispondeva che preferiva chiamarli "amici di Gesù". 

A questi amici si rivolgeva in questo modo "Gesù ti ama sempre, anche quando non te ne senti degno. Quando non ti senti accettato dagli altri, a volte anche da te stesso, Lui è colui che ti accetta sempre. Abbi fede, tu sei prezioso ai Suoi occhi. Porta tutte le tue sofferenze ai Suoi piedi, devi solo aprire il tuo cuore per essere amato da Lui come  sei. Lui farà il resto" (2).

Santa Madre Teresa di Calcutta amava coloro che sperimentavano un'attrazione per persone del proprio stesso sesso, per questo continuava a invitarli a vivere la purezza. Proprio perché li amava invitava a praticare la castità. È una falsa misericordia quella che induce gli altri a pensare che possano realizzarsi vivendo lontani dalla volontà di Dio. 

The Gift of Love - Greenwich Village, NYC 1985 HIV/AIDs Victims
Nei primi anni della terribile crisi dell'AIDS (1985), quando i sieropositivi erano trattati peggio dei lebbrosi, santa Madre Teresa di Calcutta apriva a New York, nel Greenwich Village nel cuore di Manhattan la prima casa per le vittime di HIV/AIDS. Si tratta di una casa in mattoncini rossi battezzata "The Gift of Love" - il dono dell'amore - che sorge a pochi metri dallo Stonewall Inn, il locale da cui, nel 1968, prese avvio la celebre rivolta che diede inizio al movimento gay negli stati uniti d'America.

Sulla scorta dell'atteggiamento autenticamente misericordioso di santa Madre Teresa di Calcutta è opportuno ricordare come tendenze o comportamenti omosessuali non definiscono l'identità della persona umana, ovvero non ci dicono chi effettivamente siamo. Pretendere che il desiderio sessuale corrisponda con l'identità fa apparire il comportamento omosessuale come naturale. Ideologia gay dice che non puoi fare altro che quello che sei; per questo, con la scusa di combattere il bullismo nelle scuole, promuove pratiche radicate nella violenza come il coming out: un atteggiamento ricattatorio nei confronti delle famiglie e degli amici, le pratiche omosessuali presentando come irrealistica la castità o ancora l'idea falsa che l'identità sessuale sia solo un costrutto culturale modificabile arbitrariamente. Indurre i più giovani a pensare che loro sono diversi e che l'etica giudeo-cristiana, in ultima analisi naturale, sia bigotta e non li capisca, crea un clima di chiusura e contrapposizione che gl'impedisce  di poter guardare con serenità alle loro ferite e di poterle sanare, come normalmente avviene entro la maggiore età.

La cultura oggi dominante ci propina la bugia secondo cui se non possiamo far sesso con chi vogliamo allora non saremmo liberi, verremmo disprezzati degli altri, e non potremo mai essere amati o compresi. Ci dicono che per coloro che provano una trazione per lo stesso sesso esistono solo due opzioni: o la promiscuità sessuale o la repressione. In verità c'è una terza via ed è piena di speranza: quella della realizzazione autentica nel donarsi integralmente agli altri.

SANTA MADRE TERESA DI CALCUTTA: PREGA PER NOI!

Note:
(1) Michael Collopy, Works of Love Are Works of Peace, San Francisco, Ignatius Press, 1996, p. 197.
(2) Id., p. 30.