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La nostra epoca ha visto le più
ambiziose realizzazioni tecnologiche e le più importanti scoperte in molti
ambiti della scienza: penso in particolare ai progressi vertiginosi della
medicina che hanno permesso di salvare tante vite umane. Ciononostante, l’anima
umana rischia di perdersi nei meandri di una società sempre più secolarizzata:
infatti quando il genio umano non riconosce più il posto di Dio nella creazione
e nella vita dell’uomo, l’umanità corre, immancabilmente verso le peggiori
aberrazioni e atrocità. L’orgoglio
diventa causa e fine dell’agire di chi rifiuta di riconoscere in Dio il suo
creatore e salvatore. L’orgoglioso non ascolta nessuno: ascolta solo se
stesso! Quel “rospo tutto gonfio d’orgoglio” – secondo l’espressione di san
Francesco – non tiene conto dei consigli ricevuti; non accetta il minimo
rimprovero; sopporta unicamente la compagnia dei suoi adulatori e, se per
disgrazia viene contraddetto, va su tutte le furie o si isola in un silenzio
altezzoso e sprezzante. Permaloso, egli si adombra sia per un sì sia per un no
e, se è disapprovato, diventerà sicuramente nemico di chi lo contraddice!
San Francesco di Sales eccedeva
in pazienza e carità nei confronti delle persone orgogliose e ribelli. Forte
della sua dotta esperienza delle anime, dà un consiglio prudente con una punta
di umorismo:
“Bisogna fare
attenzione a trattare quelle anime con dolcezza, per timore che mordano, perché
hanno i denti! Sono in preda a passioni così violente, che quando vengono
contrastate si ribellano.”
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La carità ben ordinata comincia da se stessi
Abbiamo detto che l’orgoglio è l’amore
smisurato di sé. Ma possiamo amarci di un amore che non sia macchiato di
orgoglio o d’egoismo? Le parole del Signore “Amerai il tuo prossimo come te
stesso” (Mc 12,31; Lv 19,18) si riferiscono chiaramente all’amore e al
rispetto che dobbiamo a noi stessi e se ci detestiamo, quale amore possiamo offrire
agli altri? Nessuno può essere felice e costruire la propria vita se non si ama:
in realtà laddove manca tale amore, nasce il disprezzo di sé con una schiera di
frustrazioni. Non è raro vedere anime generose, che si dedicano completamente
al prossimo, essere incapaci di apprezzarsi e prendersi cura di se stesse.
Solamente chi impara ad amarsi può amare gli altri, senza esaurirsi in un
altruismo eccessivo. Chi si conosce, si accoglie e si accetta;
compie anche un grande atto di umiltà e di carità verso di sé.
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L’umiltà è l’unico antidoto
radicale contro l’orgoglio. Il santo vescovo di Ginevra, anche se con un
linguaggio un po’ arcaico, ci ha fornito le principali linee direttrici. Questa
umiltà salesiana, fatta di dolcezza e di tenerezza, conduce l’uomo alla
sorgente dell’amore divino senza che egli debba rinunciare a se stesso* [* Il
cristiano non rinuncia a essere se stesso ma a essere per se stesso: abbiamo spesso confuso!]. Non è disprezzandosi che l’uomo
si rende amabile agli occhi di Dio, ma soltanto con l’umiltà e l’accettazione
di ciò che è in verità. L’uomo deve, pertanto, rifiutare il peccato che
avvilisce e sfigura il suo cuore.
La vera umiltà non invischia l’uomo
nel suo fango, ma piuttosto ne esalta la dignità, rendendolo simile al suo
modello: Gesù Cristo. È umiliandosi sul legno della croce, infatti, che il
Figlio di Dio salva il mondo dal peccato e dalla morte eterna. Francesco di
Sales, quale vero maestro spirituale, ci educa al dono totale di sé cercando di
piacere solo a Dio, per la sua maggior gloria.
Accogliamo dunque le nostre
piccole umiliazioni quotidiane – quelle non volute ne cercate da noi –
con uno spirito di fede e di abbandono a Cristo, perché, come dice bene
Francesco, “nulla può nuocere a coloro che mettono tutta la loro volontà nell’amare
Dio, amandolo sopra ogni cosa e in tutte le cose”
Preghiera
di san Francesco di Sales
O padre, tu che rivesti il cielo di tante stelle,
e la terra di tanti fiori, dammi la veste nuziale della carità, affinché possa presentarmi alle tue nozze; l’abito dell’obbedienza, affinché obbedisca ai
tuoi comandamenti e alle tue leggi; il vestito dell’umiltà, affinché sia piacevole ai tuoi occhi.
Rivestimi dei ricchi vestiti delle virtù infuse; dammi la perfetta fede, la sicura
speranza, l’ardente carità.
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