Evelyn Waugh (1903-1966) |
L’opera che ha
conosciuto maggior successo è Ritorno a Brideshead. “Brideshead” è la lussuosa
dimora dell’aristocratica famiglia Flyte, intorno a cui l’immaginazione
cattolica di Evelyn Waugh fa ruotare gli eventi della storia.
Ritorno a Brideshead
ha avuto - caso raro - una brillante trasposizione cinematografica nella
pluripremiata serie tv diretta nel 1981 da Charles Sturridge/Michael Lindsay-Hogg (meglio che l’infedele
ed approssimativa versione di Julian Jarrold del 2008). Il cast d’eccezione
comprende: Jeremy Irons, Anthony Andrews, Diana Quick, Sir Laurence Olivier,
Sir John Gielgud e Claire Bloom. Se non avete l’età per averlo apprezzato in TV
comprate i DVD, merita di essere visto come merita di essere letto il libro (meglio
nella traduzione di Giovanni Fletzer).
L’argomento del
romanzo, come ci avvisa l’autore nella prefazione all’edizione del 1959 è “l’influsso
della grazia divina su un gruppo di personaggi diversi ma strettamente uniti”.
Castle Howard, nello
Yorkshire, diviene il set “in cui possiamo ammirare lo svelarsi di una
conversione cattolica, un luogo privilegiato dove possiamo vedere un uomo che
impara a salire la scala dell’amore”, come ha giustamente osservato George
Weigel.
Potremmo considerare
Ritorno a Brideshead partendo da una citazione evangelica “tutto concorre al
bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28) e vedere come una molteplicità
di elementi che prefigurano il bene, concorrano nel disegno provvidenziale,
alla conversione dei personaggi principali, nonostante la resistenza opposta dalla
natura concupiscente.
Charles con il padre |
Charles e Sabastian con Lord Marchmain |
Charles con Lady Marchmain |
Ad un cero punto
si legge: “mentre Sebastian nel suo rapido declino si consumava e appassiva,
tanto più Julia andava maturando e fiorendo” poiché tra fratello e sorella c’è
“una fisica rassomiglianza”.
Charles e Julia |
Quando Lord
Marchmain, “lasciando il luminoso cielo italiano”, “torna a casa per morire” e si
trova sul letto di morte si scatena una violenta discussione tra Charles (agnostico),
Julia e Bridey (credenti) sull’opportunità di far intervenire un sacerdote.
Alla fine Charles
si ritroverà ai piedi del letto:
“Poi m’inginocchiai
anch’io e pregai: “Dio, se c’è un Dio, perdona i suoi peccati, se c’è qualcosa
che si chiami peccato” […] pregai più semplicemente Dio perdona i suoi peccati”
e “Ti prego fa che accetti il tuo perdono” […] Il prete si tolse di tasca l’ampolla
d’argento e parlò di nuovo in latino, toccando il morente con un batuffolo di
cotone inumidito nell’olio; finì quello che aveva da fare, ripose l’ampolla e
gli dette l’ultima benedizione. D’un tratto Lord Marchmain fece per portarsi la
mano alla fronte; pensai che avesse sentito l’umido dell’olio e volesse toglierselo
dalla pelle. “Oh Dio” pregai “non permettergli di farlo.” Ma quel timore era
superfluo: la mano ricadde stancamente sul petto, poi sulla spalla, e Lord
Marchmain fece il segno della croce.”
Ecco che vediamo Charles,
lungo il cammino della conversione, salire i gradini della scala dell’amore in
intensità e autenticità. Questi “amori” inferiori non sono solo una fase di passaggio
ma si rivelano strumento provvidenziale per giungere all’amore di quel Dio che
trae il bene anche dal male, in quanto il male assoluto non esiste, non vi è un
concetto correlativo al sommo bene che è Dio. Il male è corruzione del bene, è
un concetto negativo e relativo che include sempre delle “scintille” di verità.
Sebastian ed Aloysius |
Bridey |
Il dramma che si
svolge intorno al letto di morte di Lord
Marchmain fa si che entrambi comprendano come la loro unione, per quanto
profonda, non realizza una nuova Arcadia, non è possibile sottrarsi alla verità
dell’amore e alle sue leggi; decidono così di separarsi. Forme inferiori ed inautentiche
di amore conducono ad amori più nobili e a confrontarsi - al letto di morte di Lord
Marchmain – con l’Amore più alto e puro,
quello per Dio che ci mostra in Cristo la verità sulla nostra identità e
sul nostro amare.
Waugh critica il
moderno sentimentalismo, ci dice che l’amore non è solo emozione o sentimento
ma piuttosto un’interiore spinta spirituale alla comunione perché la natura umana
è caratterizzata da un bisogno insopprimibile di un oggetto da amare
proporzionato.
Charles in preghiera |
La grande domanda
di fronte a cui ci pone Ritorno a Brideshead è: la vita è una continua ricerca
del piacere o piuttosto si tratta d’imparare ad amare? Weigel risponde dicendo
che si tratta di un caloroso invito ad investire nell’amore. Certo si tratta di
un investimento rischioso. Ma correre il rischio di amare qualche cosa che
meriti veramente di essere amato, che sia degno del dono di sé è l’unico modo
per soddisfare quel bisogno di comunione che è l’anima della nostra umanità.
Bibliografia
Patey, D. L.
(1998). The life of Evelyn Waugh: a critical biography. Blackwell
Weigel,
G. (2009) Lettere a un giovane cattolico. Rubettino