sabato 16 novembre 2013

IDEA DELL'OMOSESSUALITA' (di p. John F. Harvey, OSFS)

Idea dell'omosessualità
"Letteralmente, omosessuale significa “tendente sessualmente verso individui di uguale genere”, mentre il termine omosessualità indica “un’adattamento in età adulta caratterizzato dal comportamento sessuale fra membri adulti dello stesso sesso”. Mi preme sottolineare l’aggettivo adulta, che è di estrema importanza. Gran parte della retorica attuale non ammette il fatto che l’adolescenza è spesso accompagnata da una fase di confusione o ansia transitoria circa l’identità sessuale. “Mettere sullo stesso piano i fenomeni di omosessualità negli adolescenti e negli adulti significa creare una confusione fra categorie disparate così inopportuna da rendere praticamente impossibile un discorso sensato” (Barnhouse, Ruth T. 1977. Homosexuality; A Symbolic Confusion. New York: Seabury. 21-2).

È arrivato allora il momento di fare chiarezza sul termine omosessuale. Anziché di “persona omosessuale”, è molto meglio parlare di persona con attrazione per lo stesso sesso. Non si tratta di una distinzione meramente accademica: con la prima definizione, infatti, finiremmo implicitamente per considerare l'omosessualità la caratteristica predominante nei soggetti in questione, mentre riferendoci a uomini e donne con attrazione verso lo stesso sesso potremmo ragionare in un'ottica più ampia. Una persona, in fondo, è più che un insieme di inclinazioni sessuali e i ragionamenti sull’attrazione verso lo stesso sesso (che d’ora in avanti chiameremo ASS) si fanno più confusi se pensiamo agli “omosessuali” come a un genere a parte di esseri umani. “La persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, non può essere definita in modo adeguato con un riduttivo riferimento solo al suo orientamento sessuale … Qualsiasi persona ha la stessa identità fondamentale: essere creatura e, per grazia, figlio di Dio, erede della vita eterna(Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla Cura Pastorale delle Persone Omosessuali, 1986, n. 16).

Eviterò pertanto i termini gay e lesbica, che fanno dell’ ASS il tratto principale di una persona. Detti termini appartengono a un’ideologia o un movimento socio-politico. Personalmente, ho deciso di evitare anche l’uso del termine “persona omosessuale”: anche in questo modo, infatti, si affibbierebbe al soggetto un'etichetta solo in base ad una tendenza sub-razionale.

L’ASS si riconosce subito da TRE SEGNI: (1) una tendenza erotica persistente verso individui dello stesso sesso [una temporanea attrazione è possibile, ma l’ASS e il termine omosessuale si riferiscono di solito ad un’attrazione duratura]; (2) un’indifferenza verso le persone dell’altro sesso quanto ad attrazione fisica [talvolta l’indifferenza si estende alla sfera psicologica]; (3) un disgusto per le relazioni con soggetti di sesso opposto

La prima caratteristica è riscontrabile in tutte le persone con ASS, mentre la seconda e la terza non si riscontrano ovunque. Da molti studi (compreso quello di Kinsey), infatti, sappiamo che vi sono persone che, pur essendo “eterosessuali”, hanno un interesse non provvisorio per le relazioni omosessuali e viceversa, vi sono persone con ASS che hanno avuto relazioni non transitorie con soggetti dell’altro sesso. Tenendo presente tutto questo, ci accorgeremo che in molti soggetti l’ASS non si manifesta in modo “standard”. Vi sono poi alcuni che, per il loro comportamento, sono stati classificati come “bisessuali”, essendo attratti verso entrambi i sessi. Non esiste una definizione scientifica della bisessualità; si tratta semplicemente della descrizione di un comportamento. Molti di coloro che si sposano avendo tendenze miste di questo tipo incontrano profonde difficoltà morali e psicologiche.

Fra gli adolescenti e le persone che vivono per lunghi periodi solo con persone dello stesso sesso (ad esempio, in prigione o sulle navi in alto mare), l’attività omosessuale e una ASS transitoria sono comuni. Di solito, comunque, gli adolescenti raggiungono la maturità psicologica e le persone sole ritornano a vivere in compagnia con un soggetto dell’altro sesso: così, attratti verso il sesso opposto, non hanno più la tentazione di compiere atti omosessuali. Pertanto, nessun adolescente può essere definito con certezza “omosessuale” – occorre attendere per vedere come si comporterà una volta diventato maturo.

Allo stesso modo, una persona che ha commesso uno o più atti omosessuali non deve pensare di non avere alcun orientamento eterosessuale. In sé, l’atto omosessuale non prova nulla. Tuttavia, chi è attratto, anche temporaneamente, verso gli atti omosessuali necessita di una solida guida morale e spirituale, e talvolta di un trattamento psicologico, se non vuole ingannarsi e farsi del male."

p. John F. Harvey, OSFS Attrazione per lo stesso sesso: magistero cattolico pratica pastorale

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